I temi trattati all’interno dell’articolo
L’intervento di Ursula von der Leyen all’Italian Tech Week
La scorsa settimana, in occasione dell’Italian Tech Week (ITW) di Torino, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha aperto il suo discorso facendo un riferimento diretto a Kong, una società con sede a San Francisco fondata da italiani e specializzata in tecnologie cloud e in soluzioni per la gestione delle API e la connettività dei servizi. La presidente ha incentrato il suo intervento sulla necessità di garantire un “terreno propizio” a livello europeo per favorire l’innovazione e cercare di colmare un ritardo ormai elevato nello sviluppo tecnologico.
Per scongiurare e porre un freno alla fuga di talenti in corso, von der Leyen ha posto l’accento su tre macro-problemi che caratterizzano il mercato europeo rendendolo lento, macchinoso e non attrattivo per gli investimenti. Per ogni genere di problema evidenziato ha poi richiamato ad una possibile soluzione, su cui la Commissione sta lavorando e ha lavorato in questi anni.
I tre grandi ostacoli all’innovazione
Il primo grande ostacolo all’innovazione europea è la mancanza di finanziamenti, con particolare riferimento alla scarsità di capitale di rischio e di equity, due elementi che sono cruciali nell’economia dello sviluppo del settore tecnologico. “In Europa solo il 24% della ricchezza finanziaria delle famiglie è investito in equity, rispetto al 42% negli Stati Uniti. Dobbiamo recuperare terreno, e in fretta” ha affermato von der Leyen. In questo senso la Commissione sta pianificando il fondo multimiliardario Scaleup Europe, un’iniziativa che mira a favorire l’ecosistema delle startup e scaleup tecnologiche in Europa cercando di colmare il divario di finanziamenti presente con altri continenti.
C’è poi il nodo della frammentazione del mercato unico, problema di lunga data che riguarda l’economia e il mercato europeo e che sul fronte tecnologico non favorisce un’attrattiva per gli investitori stranieri. Secondo von der Leyen in questo caso occorre semplificare e introdurre il “28° regime”, una legislazione unica valida per tutti i paesi dell’Unione europea che possa “facilitare l’innovazione” e su cui la Commissione sta lavorando.
L’ultimo tassello su cui è necessario un intervento europeo è, secondo Ursula von del Leyen, quello della lentezza della diffusione delle tecnologie. Le imprese europee, soprattutto quelle più piccole, riscontrano troppa difficoltà nell’integrare e adottare strumenti efficaci di intelligenza artificiale in tempi rapidi. Questo crea uno stallo e impedisce la crescita e il rilancio economico di cui l’Unione avrebbe bisogno. Per questo motivo la Commissione sta promuovendo un approccio nuovo noto come “AI al primo posto”, un insieme di linee guida politiche ed economiche per favorire l’ingresso dell’AI nei settori strategici dell’economia continentale come quello sanitario, dell’energia e della robotica.
Il riferimento all’industria automobilistica
In chiusura, a Torino, nella città che per eccellenza rappresenta in Italia la potenza dell’industria automobilistica, von der Leyen ha menzionato il suo rilancio attraverso la grande innovazione nascente nel settore: la guida autonoma. L’integrazione dell’AI nel settore automobilistico può essere lo strumento con cui “ridurre, la congestione del traffico, collegare i quartieri periferici ai trasporti pubblici e aumentare la sicurezza, sulle strade” e rilanciare un settore economico fondamentale per l’economia europea.

La BCE si affiderà ad una startup AI portoghese per prevenire frodi sull'euro digitale
La società portoghese Feedzai supervisionerà la sicurezza dei pagamenti con…