Secondo quanto ricostruito dal Wall Street Journal, OpenAI ha concluso un accordo da 300 miliardi di dollari con Oracle per ampliare la propria capacità di calcolo nell’arco di 5 anni. Si tratta di una delle intese tecnologiche più grandi e onerose della storia, dovrebbe partire nel 2027 e portare circa 4,5 gigawatt di capacità computazionale e infrastrutturale nelle dotazioni di OpenAI.
Il valore economico dell’accordo è elevatissimo. La cifra di 300 miliardi di dollari è infatti superiore alle entrate correnti complessive di OpenAI e per questo diversi osservatori si chiedono come potrà essere finanziato questo accordo e quale sarà la sua sostenibilità economica. Dal punto di vista di Oracle invece, l’accordo rappresenta un’enorme opportunità per ottenere un’espansione della sua infrastruttura e dei ricavi correnti. In concomitanza della diffusione della notizia, le azioni di Oracle sono aumentate dell’1,5% nelle contrattazioni pre-mercato, dopo essere salite fino al 35,9% mercoledì, portando la valutazione di mercato della società al record di 933 miliardi di dollari. I guadagni del titolo hanno anche posto il co-fondatore di Oracle, Larry Ellison, vicino alla posizione di uomo più ricco del mondo.
Il progetto sostenuto da OpenAI ha come obiettivo quello di creare nuovi grandi centri di calcolo per espandere lo sviluppo, l’applicazione e le capacità dell’AI. Il piano si collega al programma statunitense Stargate da 500 miliardi di euro sostenuto e finanziato dall’amministrazione Trump.
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