Le immagini false create dalla lotta ai bias di Gemini e altre notizie | Weekly AI #94

Google ha stoppare la creazione di immagini con Gemini perché il rilevatore di bias è troppo stringente e applica caratteristiche etniche errate a personaggi storici. Questa e altre notizie nella nostra rassegna settimanale.
Le immagini false create dalla lotta ai bias di Gemini e altre notizie | Weekly AI #94

Weekly AI news è la rassegna stampa settimanale curata dai nostri editor sui temi più rilevanti legati all’intelligenza artificiale.

La notizia che questa settimana ha catalizzato l’attenzione nel mondo AI è stata la chiusura del trimestre di NVIDIA a 22,1 miliardi, un risultato storico che la incorona regina dell’intelligenza artificiale. I competitor non stanno certo a guardare. Microsoft aggiunge la Spagna all’elenco di Paesi da sostenere nella corsa all’AI, Google lancia i suoi nuovi modelli open-source chiamati Gemma, Amazon presenta un’AI che genera audio da testo e OpenAI si gode gli entusiasmi dopo la diffusione dei primi test del modello per creazione di video Sora. Non manca qualche inciampo. La stessa OpenAI gestisce il più grande tilt di ChatGPT dalla sua diffusione e Google deve stoppare il generatore di immagini di Gemini perché il rilevatore di bias è fin troppo stringente e applica caratteristiche etniche errate a personaggi storici.

Diversi movimenti attorno al tema sicurezza. OpenAI e Microsoft diffondono studi sull’utilizzo di ChatGPT per contrastare l’utilizzo improprio dell’AI da parte degli hacker e venti aziende tra cui IBM e Meta si uniscono per contrastare l’utilizzo di deepfake nelle elezioni americane. Le preoccupazioni non si fermano ai crimini digitali. Prosegue infatti l’adozione dell’AI negli scenari bellici, con un nuovo super radar di guerra sviluppato dalla Cina

Ma continuano anche gli sviluppi in nuove applicazioni e settori. Neuralink annuncia che il paziente umano a cui è stato applicato l’elettrodo nel cervello riesce a controllare un mouse con il pensiero, Londra sperimenta un software per individuare passeggeri della metropolitana senza biglietto e l’AIEA accelera l’integrazione tra AI e energia nucleare creando un centro ufficiale.

L’editoria persevera nel vagliare nuove evoluzioni. Dal pieno della sua battaglia legale con OpenAI, il New York Times studia metodi per applicare l’AI alle inserzioni pubblicitarie mentre uno studio di Gartner prevede il declino dei motori di ricerca in favore dell’AI. Anche i social proseguono la loro trasformazione generativa e Reddit firma una partnership con una società ignota per addestrare modelli con i contenuti della piattaforma.

Mentre il mondo osserva il fermento continuo del settore, stride il dibattito sugli strani licenziamenti di massa che caratterizzano le aziende tech da mesi e che non paiono placarsi. Ma è dal teorico Eliezer Yudkowsky che arriva l’avvertimento più inquietante: e se l’AI potesse annientarci già entro cinque anni? Forse fin troppo catastrofico ma un monito che invita a mantenere alto il livello di allerta.



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