Diagnosi quattro volte più accurate di quelle dei medici umani: lo studio di Microsoft sulla sua AI sanitaria

Lo studio ha messo in comparazione le prestazioni di medici umani con quelle dell'AI in casi di diagnosi tradizionali

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Diagnosi quattro volte più accurate di quelle dei medici umani: lo studio di Microsoft sulla sua AI sanitaria

Secondo quanto dichiarato da Microsoft sul suo blog, il suo sistema di intelligenza artificiale in ambito sanitario noto come Microsoft AI Diagnostic Orchestrator, è in grado di effettuare delle prestazioni diagnostiche che hanno un livello di accuratezza quattro volte superiore rispetto a quelle prodotte dai medici umani che si sono sottoposti al test organizzato dall’azienda.

Lo studio di Microsoft

L’esperimento ha preso in considerazione 304 casi studio ottenuti dal New England Journal of Medicine e ha messo medici e AI di fronte allo svolgimento di una diagnosi completa da risolvere passo dopo passo in maniera realistica. Entrambi avevano facoltà di prescrivere esami, porre domande e avanzare delle ipotesi al fine di individuare una potenziale patologia.

I risultati ottenuti hanno prodotto un quadro piuttosto chiaro ed evidente. Microsoft AI Diagnostic Orchestrator ha risolto correttamente l’85,5% dei casi presentati, mentre la percentuale di precisione riscontrata nei medici si è attestata attorno al 20%. Microsoft ha inoltre aggiunto che l’AI non solo ha avuto prestazioni migliori, ma ha anche agito in maniera “più conveniente” rispetto alle controparti umane.

I medici sottoposti a questo esperimento erano in totale 21, provenienti da Stati Uniti e Regno Unito e con un’esperienza compresa fra 5 e 20 anni. Nello svolgimento dell’esperimento non potevano disporre di risorse che tendenzialmente vengono usate nelle diagnosi come libri, intelligenza artificiale o il supporto di altri colleghi. Il sistema di AI di Microsoft è stato invece fatto lavorare in relazione con LLM di aziende come OpenAI, Meta, Anthropic e Google ed ha prodotto il proprio migliore risultato in combinazione con o3 di OpenAI.

L’impatto dell’AI nei sistemi sanitari

La pubblicazione dello studio arriva in un momento in cui l’AI applicata all’ambito sanitario sta aumentando fortemente, lasciando intravedere con difficoltà quale potrebbe essere il limite e gli equilibri della collaborazione con i professionisti umani. Solo nel contesto statunitense, secondo le statistiche della società di consulenza sanitaria e digitale Accretive Edge, nel 2024 il 66% dei medici ha dichiarato di usare l’AI nella propria pratica clinica.

Oltre alle prestazioni, l’AI potrebbe anche generare dei vantaggi economici nel settore sanitario abbattendo una serie di costi tradizionalmente molto elevati. In questo senso è stata la stessa Microsoft ad affermare nella sua pubblicazione che l’AI ha il potere di ridurre “i costi sanitari non necessari” ed abbassare la spesa generale di uno stato in sanità.

Restano però forti dubbi, condivisi anche da Microsoft, su come una macchina possa gestire il necessario “rapporto di fiducia” che intercorre fra medico e paziente, che è considerato un aspetto fondamentale per un successo della cura, così come lo sono la gestione delle “ambiguità” e i “rapporti con le famiglie” dei pazienti. A detta della stessa azienda, si tratta di un insieme di compiti fondamentali che l’intelligenza artificiale oggi “non è in grado di fare”.

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