Secondo Bloomberg le recenti indiscrezioni secondo cui Apple avrebbe al più presto occupato un posto di osservatore nel consiglio di amministrazione di OpenAI non si concretizzeranno. E non solo, anche il grande investitore Microsoft, in un gesto ancora più eclatante, si sarebbe ritirata dal seggio.
Alleati-rivali
La partecipazione di Apple al CdA sarebbe stata la naturale prosecuzione della partnership con Altman alla base dell’integrazione di ChatGPT nei dispositivi Apple.
Microsoft invece, considerabile il “genitore adottivo” di OpenAI, era entrata nel consiglio subito dopo la famosa cacciata (e il conseguente ripristino) di Altman nel novembre 2023. Il vice consigliere generale di Microsoft, Keith Dolliver, ha motivato la rinuncia al posto con una rinnovata fiducia per gli equilibri aziendali ormai completamente ripristinati. La posizione di Microsoft nel consiglio “Non era più necessaria – ha spiegato – dato il significativo progresso” compiuto negli ultimi mesi.
Ritirata “anti-antitrust”
In realtà c’è sicuramente dell’altro. Il passo indietro di Apple e Microsoft va certamente nella direzione di non attirare indagini antitrust sulla concorrenza sleale. Gli enti antitrust di Unione Europea e Stati Uniti tengono gli occhi puntati su tutte le alleanze tra big tech durante questi anni di rapida espansione dell’AI.
In effetti la presenza delle due aziende nell’organo di OpenAI, seppur solo marginale, somigliava all’anticipazione di una specie di super forza dell’intelligenza artificiale pronta a dominare il mercato mondiale. Una formazione monopolistica che, certamente, le aziende in questione rimangono orientate a costituire. Ma perlomeno (e almeno per ora) non formalmente.
OpenAI, in risposta a questi cambiamenti, ha già annunciato un nuovo approccio per coinvolgere partner e investitori chiave sotto la guida di Sarah Friar, l’ex capo di Nextdoor assunta come primo direttore finanziario il mese scorso. L’azienda inaugurerà infatti cicli di incontri regolari con Microsoft, Apple e investitori come Thrive Capital e Khosla Ventures.