Secondo quanto riporta The Information, Meta Platforms sta valutando la possibilità di usare i modelli AI di Google per migliorare la propria attività pubblicitaria. I colloqui sono ancora in una fase embrionale e non è ancora sicuro che da essi uscirà un accordo definitivo.
Meta ritiene di poter applicare i modelli Gemini e Gemma (open-source) ai dati raccolti per perfezionare le sue capacità di targeting degli annunci. Meta e Google sono aziende rivali, che competono direttamente nel mercato della pubblicità online. Entrambe alimentano la crescita delle entrate pubblicitarie grazie agli investimenti in tecnologie di intelligenza artificiale. Meta, così come altre aziende del tech, trae enormi guadagni da queste. Secondo i report ufficiali della società, nel 2024 il fatturato pubblicitario ha superato di poco i 160 miliardi di dollari. Nella classifica delle aziende del settore che traggono più ricavi dal ramo pubblicitario, sempre secondo dati del 2024, Meta (118 miliardi di dollari) si colloca al secondo posto dietro a Google (265 miliardi di dollari) e davanti ad Amazon (53 miliardi di dollari).
Il fatto che Meta stia valutando l’opzione di affidarsi a Google per ottenere un miglioramento interno sottolinea indirettamente le difficoltà della società nell’applicazione dei propri modelli finanziati con diversi miliardi dedicati a ricerca, infrastrutture e talenti. Non è la prima volta che Meta valuta di appoggiarsi ad una società rivale per migliorare la propria attività pubblicitaria. In passato era infatti maturata l’ipotesi, poi sfumata, di una partnership con OpenAI.
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