Manus AI, il nuovo agente cinese batte davvero la concorrenza?

Nonostante il potenziale, gli entusiasmi sono stati frenati dal fatto che la sua base tecnologica sembra derivare da modelli esistenti.

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Manus AI, il nuovo agente cinese batte davvero la concorrenza?

Il mercato cinese dell’intelligenza artificiale è sempre più in fermento. Al termine della scorsa settimana, è stato annunciato Manus, un agente di intelligenza artificiale “completamente autonomo”, sviluppato dal team Manus AI della startup Monica e lanciato a marzo 2025 con l’intento di creare una sorta di ‘DeepSeek 2.0’.

A differenza dei tradizionali assistenti AI, come chatbot o generatori di testo, Manus è progettato per eseguire compiti complessi senza bisogno di istruzioni continue da parte dell’utente. Ed è proprio la sua capacità di lavorare in modo asincrono nel cloud – continuando a operare anche quando l’utente non è connesso – a renderlo particolarmente interessante.

Grazie a un’architettura multi-agente – presentata dal cofondatore e chief scientist, Yichao ‘Peak’ Ji (nel video) – che ‘prende in prestito’ elementi di LLM già presenti sul mercato, Manus agirebbe come un supervisore che coordina sub-agenti specializzati, che gli permettono di ‘pensare’, pianificare e agire in automatico.

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Risultati sorprendenti?

Manus AI, da quanto dichiarato da Yichao Ji nel video di presentazione circolato su X e altri social, supererebbe persino Deep Research di OpenAI nel benchmark GAIA, un test che valuta la risoluzione di problemi reali. Questo risultato, insieme alla sua capacità di integrarsi con strumenti esterni e produrre output concreti, lo posizionerebbe tre passi avanti rispetto alla concorrenza, i cui sistemi dipendono ancora fortemente da input umani.

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Tuttavia, non sono mancate, come ci si può aspettare da una tecnologia appena sfornata, segnalazioni di glitch, errori di loop e inconsistenze, che suggeriscono che lo strumento non sia ancora totalmente affidabile (considerando soprattutto la sua natura autonoma).

Inoltre, gli entusiasmi sono stati frenati dal fatto che la sua base tecnologica sembra derivare da modelli esistenti (come Claude di Anthropic e Qwen di Alibaba), una considerazione che dimostra come anche Manus – proprio come DeepSeek – potrebbe essere più un’evoluzione sofisticata che una rivoluzione costruita da zero.

A seguito delle critiche, lo stesso Yichao Ji ha commentato su X: “Oggi sento tanto affetto dalla comunità! Il lancio di Manus è stato accompagnato da rumor che circolavano, e noi siamo stati presi dal panico. Ma man mano che sempre più persone lo provavano (con tutti i suoi problemi), la verità è venuta fuori da sola. Le persone che ammiravo in silenzio si sono offerte di aiutarmi, sembrava incredibile. Sono profondamente grato per questo supporto, non ci sono parole per esprimerlo”.


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