Il comandante dell’8ª armata delle truppe statunitensi in Corea del Sud William “Hank” Taylor, ha svelato che l’utilizzo di chatbot basati su AI generativa per migliorare i processi decisionali militari è all’ordine del giorno. Taylor ha parlato ai giornalisti durante una tavola rotonda organizzata nell’ambito della conferenza annuale dell’Associazione dell’Esercito degli Stati Uniti a Washington, DC.
«Chat e io siamo diventati molto intimi ultimamente» ha dichiarato. Il confronto con il chatbot non è sfruttato in contesti di combattimento, ma solo nella gestione operativa e nelle attività quotidiane. Tuttavia le sue dichiarazioni aprono uno scenario inedito e inquietante: possiamo lasciare alle intelligenze artificiali la possibilità di influenzare direttamente o indirettamente gli apparati militari e la sicurezza nazionale degli Stati? «Come comandante, voglio prendere decisioni migliori – ha sottolineato il generale –voglio assicurarmi di prendere decisioni al momento giusto per ottenere un vantaggio».
Impossibile non considerare in questo scenario le connessioni crescenti tra OpenAI e gli apparati militari degli USA.
«Chiedo di costruire, cerco di costruire modelli che aiutino tutti noi», ha spiegato il maggiore, lasciando intendere che le sue valutazioni sulle performance di ChatGPT per contesti militari siano trasmesse per migliorare il modello in tal senso.
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