La recente nomina di quattro importanti dirigenti del settore tecnologico mondiale ad ufficiali dell’esercito statunitense all’interno del reparto Executive Innovation Corps potrebbe costituire motivo di potenziale conflitto di interessi. È quanto sollevato dal Democracy Defenders Fund, un organismo di controllo che si occupa di tutelare i principi democratici negli Stati Uniti.
L’ente ha infatti inviato una lettera al Dipartimento della Difesa chiedendo esplicitamente di verificare se queste nomine siano conformi alle “leggi federali sul conflitto di interessi” e se costituiscano un “abuso della posizione e di informazioni non pubbliche”. I quattro dirigenti, ovvero Shyam Sankar (CTO di Palantir), Andrew “Boz” Bosworth (CTO di Meta), Kevin Weil (Chief Product Officer di OpenAI) e Bob McGrew (ex direttore della ricerca di OpenAI ora advisor presso Thinking Machines Lab), sono stati inseriti nell’organigramma come ufficiali di riserva, saltando di fatto il tradizionale campo di addestramento di tre mesi in virtù della loro preparazione tecnica particolarmente richiesta dall’esercito.
Gli esponenti del Democracy Defenders Fund hanno messo l’accento sui contratti attivi che società come Palantir e OpenAI hanno recentemente stipulato con il Dipartimento della Difesa, e sulle informazioni sensibili con cui i nuovi ufficiali saranno a contatto e che potrebbero tornare utili ai propri interessi economici aziendali. “Palantir, Meta, OpenAI e Thinking Machines hanno tutti un significativo interesse finanziario nell’adozione dell’intelligenza artificiale da parte del Dipartimento della Difesa” si legge nella lettera.
L’integrazione di tali membri all’interno dell’esercito rispecchia l’obiettivo condiviso dalla Difesa statunitense di apportare delle importanti innovazioni per favorire una modernizzazione bellica in vista di possibili conflitti con tecnologie ed armi di ultima generazione. Recentemente, il rapporto fra la Silicon Valley e il Pentagono è cresciuto sempre di più grazie anche all’abbandono di alcune resistenze da parte di società chiave nel campo della tecnologia agli interessi militari e alle pressioni del governo Usa che intende integrare le capacità del tech nei sistemi di difesa e sicurezza. Ad oggi questa relazione ha diversi impatti e livelli di intensità ma coinvolge direttamente aziende come Google, Microsoft, Amazon AWS, Palantir e OpenAI.
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