La Cina scalza la Germania ed entra nella top 10 delle nazioni più innovative dell’ONU

Le prime tre posizioni sono occupate da Svizzera, Stati Uniti e Svezia

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La Cina scalza la Germania ed entra nella top 10 delle nazioni più innovative dell’ONU

L’indice di innovazione globale

Per la prima volta nella sua storia, la Cina è entrata nella classifica delle dieci nazioni più innovative delle Nazioni Unite andando a sostituirsi alla più grande economia europea, quella tedesca.

La classifica si basa sull’Indice Globale dell’Innovazione (Global Innovation Index – GII), ovvero un rapporto annuale che misura e classifica le capacità e le performance innovative di vari Paesi con un approccio multidimensionale basato su 78 indicatori e un’analisi sulle economie di 130 paesi. Sul podio ci sono Svezia, Stati Uniti e Svizzera, che occupa la prima posizione dal 2011.

Il ruolo della Cina

Secondo il rapporto, nonostante la tendenza globale sta riscontrando un calo della crescita degli investimenti in ricerca e sviluppo del 2,3% per il 2025, la Cina si mantiene sulla buona strada per diventare il maggiore investitore in questo campo visto il ritmo con cui sta colmando il divario dei finanziamenti nel settore privato.

Nel 2024 la Cina ha contribuito per circa un quarto alle domande di brevetto internazionali, rimanendone la principale fonte, mentre Stati Uniti, Giappone e Germania, che insieme rappresentano il 40% delle domande totali, hanno tutti registrato lievi cali. Storicamente la titolarità dei brevetti rappresenta un buon indicatore del livello di forza economica e competenza industriale di un paese.

Il peso dei dazi statunitensi

Come ha affermato il co-redattore del GII, Sacha Wunsch-Vincent, l’analisi effettuata non tiene conto dell’effetto dei dazi di Trump sull’economia statunitense, un elemento che potrebbe spostare gli equilibri mondiali in termini di innovazione e forza economica.

Una recente ricerca condotta da Brad Jensen e Scott Wallsten, pubblicata dal Technology Policy Institute ad aprile 2025, ha analizzato a fondo il potenziale effetto dei dazi sull’innovazione statunitense evidenziando che questi, soprattutto se accompagnati da incertezza e frammentazione commerciale, possono avere effetti negativi significativi sull’innovazione negli USA, riducendo gli incentivi ad investire in ricerca e sviluppo, rallentando lo sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie, e potenzialmente erodendo la competitività a lungo termine.

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