Cos’è Telepathy, il chip che Neuralink ha impiantato in una persona

L'aveva detto e l'ha fatto: Elon Musk ha annunciato il primo impianto di un chip della sua azienda Neuralink nel cervello di un volontario.

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Cos’è Telepathy, il chip che Neuralink ha impiantato in una persona

Il primo essere umano ha ricevuto un impianto da Neuralink ieri e si sta riprendendo bene. I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento dei picchi neuronali“.

Con queste poche parole Elon Musk ha annunciato il primo impianto di un chip della sua azienda Neuralink nel cervello di un volontario umano. Il nome di questo prodotto è Telepathy.

Le tappe di Neuralink

La società di Musk, in passato finita in bufere per accuse di crudeltà verso gli animali usati come cavie, aveva ricevuto il via libera dalla FDA (Food and Drug Administration) per svolgere i primi test ufficiali di impianto dei chip nel cervello umano alla fine del maggio 2023.

A luglio erano circolate fotografie del team impegnato a svolgere le prime simulazioni di impianto su una riproduzioni del cervello umano. Su Twitter in tantissimi si erano candidati come possibili volontari.

L’azienda nata nel 2016, che di base si presenta come una società di ingegneria bio medica, ha poi richiesto esclusivamente la partecipazione di volontari privi delle capacità d’uso degli arti.

Superare i limiti fisici con il pensiero

Telepathy è un primo modello di chip pensati per connettere la mente ai computer. Inizialmente dovrebbe permettere ai pazienti di svolgere azioni su superfici digitali come computer o smartphone usando solo il proprio pensiero. Ma è solo l’inizio, nelle intenzioni di Musk il chip dovrebbe fungere da connettore tra la corteccia cerebrale e altre parti del corpo da ripristinare, come nel caso di un midollo spinale danneggiato a cui si possano installare dispositivi di lunghezza neurale per collegare impulsi. L’imprenditore spera così di poter riportare la vista ai non vedenti o riconnettere funzioni motorie a chi le ha perse per traumi. “Siamo fiduciosi che non esistano limiti fisici per consentire la piena riabilitazione delle funzionalità del corpo“.

In realtà questa è la versione istituzionalizzata del progetto Neuralink. La visione più globale di Musk è di rendere questa azienda l’inizio di un futuro in cui l’uomo entrerà in una fase di potenziamento digitale noto come transumanesimo. Il concetto è vicino a quello, da lui spesso citato, della singolarità, l’idea che l’uomo possa creare una nuova realtà che sia un un ibrido tra biologico e digitale. Quello che il mondo della fantascienza chiama cyborg.

Una visione dai risvolti inquietanti

Tra le varie aziende di Elon Musk Neuralink è quella forse più ambiziosa ma fino ad oggi agli annunci dei suoi progressi sono sempre seguiti fatti concreti. Tra agosto e novembre 2023 ha raccolto 320 milioni di dollari di finanziamenti da parte di investitori. Non è certo l’unica azienda a mirare alla produzione di chip da innestare nella mente umana (si contano all’appello anche l’olandese Onward, la francese Clinatec e l’olandese Synchron. In Italia abbiamo Corticale). 

Secondo la visione di molti analisti però l’azienda va inquadrata in un ecosistema aziendale, quello di Musk, che lascia aperte molte preoccupazioni sulla raccolta e l’utilizzo dei dati. Secondo indiscrezioni circolate nel corso degli ultimi mesi del 2023 Musk starebbe lavorando all’unificazione di NeuralinkTesla e Twitter per formare un ibrido che raggruppi i dati raccolti da tutte. Questo andrà a inserirsi nel suo grande progetto principale, una unica grande compagnia di nome X.

I commenti sotto al post di Twitter di Musk sono letteralmente spaccati a metà tra chi vede con entusiasmo ai recenti progressi e chi ne è profondamente turbato.


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