La rivalità tra Sam Altman ed Elon Musk non è circoscritta al solo campo dell’intelligenza artificiale. OpenAI si starebbe spingendo anche verso le interfacce cervello-computer.
Il Financial Times ha riportato il 13 agosto 2025 che Altman, insieme alla società da lui guidata, sosterrà Merge Labs, startup focalizzata sugli impianti cerebrali, ponendola in rotta di collisione diretta con Neuralink di Musk.
Secondo quanto riportato, l’iniziativa avrebbe in programma un importante aumento di capitale, con OpenAI pronta a guidare il round, e una valutazione ambiziosa per una realtà ancora alle prime fasi.
Cos’è Merge Labs e cosa vuole costruire
Merge Labs punta a sviluppare interfacce neurali ad alta banda, cioè dispositivi impiantabili capaci di leggere e stimolare l’attività cerebrale, con l’obiettivo di creare un collegamento molto più stretto tra mente umana e sistemi di AI.
L’azienda nasce con l’appoggio diretto di Altman e con il supporto finanziario e tecnico dell’ecosistema OpenAI, in un settore dove i progressi dell’AI generativa possono accelerare la decodifica dei segnali neurali e l’elaborazione in tempo reale. Il perimetro delle attività della startup indicano inevitabilmente Neuralink come il riferimento competitivo da raggiungere e superare.
Il filo conduttore: l’idea del “merge” di Altman
Questo interesse non nasce dal nulla. Nel 2017, Sam Altman scriveva sul proprio blog di una futura “fusione” (merge in inglese) tra esseri umani e macchine, immaginando scenari che vanno dagli elettrodi impiantabili a una convivenza strettissima con agenti conversazionali.
In quel testo, sosteneva che una forma di integrazione uomo-AI potesse rappresentare l’esito più favorevole dell’evoluzione tecnologica, anticipando molti dei temi oggi al centro del dibattito. Merge Labs, per nome e ambizioni, è la concretizzazione di quella visione.
L’asticella di Neuralink
Neuralink ha già attraversato alcune tappe chiave, inclusi impianti su pazienti umani e dimostrazioni di controllo del cursore con il pensiero, segnali di maturazione tecnologica, ma anche di sfide ingegneristiche e cliniche non banali.
Questi risultati hanno contribuito a rendere l’arena BCI (brain-computer interface) più competitiva e a definire benchmark tecnici e regolatori con cui qualsiasi nuovo player, Merge Labs compresa, dovrà confrontarsi.
Implicazioni per l’AI e per il mercato delle BCI
Se Merge Labs manterrà le promesse, potremmo assistere a un’accelerazione nel passaggio dalle applicazioni mediche – come il recupero della mobilità o della comunicazione nelle persone con paralisi – verso casi d’uso più general-purpose, in cui l’AI estende le capacità cognitive e sensoriali degli utenti.
L’ingresso di OpenAI nella neurotecnologia segnala la convergenza tra modelli generativi e hardware neurale, con ricadute su privacy dei pensieri, sicurezza, governance dei dati cerebrali e proprietà intellettuale dei segnali neurali. La posta in gioco è tanto scientifica quanto etica e regolatoria.
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