A che punto siamo con l’AI act europeo? | Weekly AI news #46

Il Consiglio Ue ha raggiunto una posizione comune sull'AI act. Ora tocca al Parlamento. Tra i nodi da sciogliere, la definizione di AI.
A che punto siamo con l’AI act europeo? | Weekly AI news #46

Weekly AI news è la rassegna stampa settimanale curata dai nostri editor sui temi più rilevanti legati all’AI. Sanità, legal, trasporti, innovazione, moda, ambiente: ogni settimana, una raccolta delle novità che stanno cambiando il mondo.

L’intelligenza artificiale che accende i dibattiti su LinkedIn

Microsoft continua a investire nel campo dell’intelligenza artificiale e, dopo aver puntato su OpenAI, l’azienda sta portando l’AI su LinkedIn. Il social professionale sta infatti testando nuove funzionalità per stimolare i dibattiti tra gli iscritti su determinati argomenti.

Il sistema posterà articoli sul social menzionando gli utenti a cui ‘intende’ chiedere una prima opinione, con l’obiettivo di generare ulteriori reazioni. In due giorni, l’AI ha già acceso ben 40 discussioni.

Truffe telefoniche: l’AI imita le voci dei parenti

Le email di phishing si sono evolute. Ora, l’intelligenza artificiale permette di telefonare direttamente alla vittima, fingendosi un amico o un parente per richiedere informazioni e/o soldi.

È possibile grazie a sistemi intelligenti di sintetizzazione vocale, che clonano il timbro di chiunque creando dei deepfake audio, permettendo ai malintenzionati di far dire alla voce AI tutto ciò che vogliono.

A che punto siamo con l’AI act europeo?

Il Consiglio Ue ha raggiunto una posizione comune sulla proposta di regolamento dell’Unione europea sull’intelligenza artificiale alla fine dello scorso anno. Ora, si attende che il Parlamento faccia lo stesso.

I nodi centrali della discussione parlamentare sono la definizione di AI, l’elenco delle attività vietate e di quelle definite “ad alto rischio” e le eventuali flessibilità.

Dopo l’approvazione da parte del Parlamento, si passerà alla conciliazione dei testi e alla ratifica. L’intenzione è quella di adottare il regolamento entro la fine dell’anno.

L’intelligenza artificiale e la responsabilità giuridica

Cosa succede quando l’AI sbaglia? Chi è responsabile e chi risarcisce eventuali danni? L’utilizzatore del sistema, il produttore, il distributore?

Queste domande potrebbero apparire semplici, ma nascondono ramificazioni intricate e nodi difficili da sciogliere. Un approfondimento anche su AI news.

L’organoid intelligence (OI): biocomputer in ‘provetta’

Dei ‘mini-cervelli’ creati in laboratorio. Si potrebbero descrivere così – in termini semplicistici – gli organoidi cerebrali derivati da cellule staminali umane presentati nell’articolo “Organoid intelligence (OI): the new frontier in biocomputing and intelligence-in-a-dish”,pubblicato su Frontiers in Science a fine febbraio.

Queste entità di organoid intelligence (OI) promettono di replicare aspetti molecolari e cellulari critici dell’apprendimento e della memoria e possibilmente aspetti della cognizione in vitro.

OpenAI ha reso disponibile l’API di ChatGPT

Il primo marzo, OpenAI ha annunciato di aver reso disponibili le API di ChatGPT e del sistema di voice recognition Whisper.

La decisione rappresenta una svolta per tutti coloro che utilizzavano il sistema in modo ‘non ufficiale’ e permetterà agli utenti di generare guadagni dal suo utilizzo. L’API di ChatGPT potrebbe dunque cambiare l’economia dell’AI per moltissime aziende.

Ue: “Twitter assuma più persone e meno AI per moderare i contenuti”

La Commissione europea ritiene che Elon Musk debba puntare maggiormente sul personale umano e meno sull’intelligenza artificiale nella moderazione dei contenuti su Twitter.

Riteniamo che garantire personale sufficiente sia necessario affinché una piattaforma risponda efficacemente alle sfide della moderazione dei contenuti, che sono particolarmente complesse nel campo dell’incitamento all’odio – dichiarano dalla Commissione -. Ci aspettiamo che le piattaforme assicurino le risorse appropriate per mantenere i loro impegni”.

Il mercato delle AI generative

Diverse sono le aziende che sono scese in campo per contrastare l’ascesa di ChatGPT e per conquistare una fetta di mercato. Tra queste, ci sono Microsoft, Google, Meta, Anthropic, You, Alibaba, Baidu e non solo.


Sono nati i canali social di AI news!

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