Perplexity ha realizzato una versione post-trained (post-addestrata) del modello DeepSeek R1. Questa mossa, che punta a rimuovere i filtri di censura tipici dei modelli cinesi, rappresenta un tentativo di offrire risposte più neutrali e non condizionate da restrizioni politiche.
Cos’è DeepSeek R1 e perché la censura?
R1 è un modello AI sviluppato dalla startup cinese DeepSeek noto per aver raggiunto prestazioni comparabili a quelle dei competitor con una frazione del loro budget. Tuttavia, come molti altri modelli provenienti dal contesto cinese, la versione originale di R1 presenta dei meccanismi di censura: argomenti sensibili – come il massacro di Tienanmen o altre tematiche politiche – vengono deliberatamente omessi o trattati in modo da allinearsi alle linee guida del Partito Comunista Cinese.
Tali limitazioni, se da un lato garantiscono il rispetto delle normative locali, dall’altro compromettono la completezza e l’imparzialità delle informazioni restituite.
L’annuncio di Perplexity AI: R1 1776
Con l’introduzione di una versione post-trained, denominata “R1 1776”, Perplexity AI intende offrire un modello privo delle limitazioni imposte dai suoi sviluppatori nella fase di training. Il processo di post-addestramento ha permesso di ‘rimuovere’ i filtri che ne compromettevano l’oggettività, rendendo il modello capace di fornire risposte più accurate e imparziali anche su temi controversi.
In un tweet, il cofondatore e CEO di Perplexity, Aravind Srinivas, ha infatti annunciato la sua versione ‘americanizzata’ di DeepSeek, R1 1776, il primo modello open-weights della società. Ciò significa che i pesi del modello, derivanti dal suo (post)addestramento, sono stati resi pubblicamente accessibili.
Tutte le informazioni sul progetto di Perplexity sul sito ufficiale dell’azienda.