«La GPU Ascend 910C di Huawei diventerà l’hardware di riferimento per gli sviluppatori di modelli AI cinesi e per la capacità di inferenza». Queste parole rilasciate a Reuters sono di Paul Triolo, partner presso la società di consulenza Albright Stonebridge Group.
Come lui, sono in molti a sostenere che quello lanciato da Huawei a NVIDIA, in Cina, non sia uno dei tanti guanti di sfida estemporanei, ma una “volontà di potenza dei chip” che intende ridisegnare completamente il panorama geopolitico dell’AI.
Il lancio dei nuovi processori Ascend 910C e 910D, appena pochi mesi dal terremoto Deepseek, rappresenta l’inizio di una nuova nuova era AI cinese.
Risposta al contrabbando
A motivare Huawei è stato l’apporto, fino ad oggi indispensabile, dei processori NVIDIA nella produzione di intelligenza artificiale. La presenza di NVIDIA nel mercato cinese è oggetto di un braccio di ferro intenso tra USA e Cina. Le restrizioni imposte dagli Stati Uniti sull’esportazione di chip avanzati hanno portato a un fiorente mercato parallelo di GPU di NVIDIA. Secondo un’inchiesta del Wall Street Journal, più di 70 distributori cinesi pubblicizzano apertamente la distribuzione di chip NVIDIA che sulla carta sarebbero vietati, promettendo consegne rapide e accettando preordini per modelli come A100 e H100 .
I processori in questione vengono utilizzati da una vasta gamma di entità cinesi, tra cui università, istituti di ricerca e aziende tecnologiche.
Le autorità statunitensi hanno già chiesto a NVIDIA di indagare su come i suoi chip siano finiti in Cina, coinvolgendo distributori come Super Micro Computer e Dell Technologies in controlli a campione dei clienti in Asia sudorientale. I divieti americani e la crescita di questo contrabbando hanno portato ad accelerare gli sforzi di Huawei per sviluppare alternative interne ai chip americani.
In Cina esiste un contrabbando segreto di chip Nvidia
Secondo una ricostruzione del Wall Street Journal, in Cina esiste…
Un percorso iniziato nel 2018
La competizione di Huawei con NVIDIA non è nuova. Già nel 2018, Huawei ha presentato l’Ascend 910 come parte della sua strategia per diventare un fornitore completo di potenza di calcolo AI. La serie Ascend, sviluppata senza pause da allora, ha mostrato prestazioni paragonabili a quelle dell’NVIDIA A100. Il nuovo Ascend 910C utilizza un processo a 7 nm N+2, un rendimento attuale di circa il 20%, inferiore al 70% necessario per la produzione commerciale.
Il 910C progettato di Huawei è prodotto dalla società SMIC (Semiconductor Manufacturing International Corp). Fino al 2019 la società si avvaleva della stessa azienda che produce anche i chip NVIDIA, la taiwanese TSMC.
Il sostegno governativo
Le aziende cinesi, come Baidu e ByteDance, stanno già testando i chip Ascend 910C, con ordini che potrebbero superare i 70.000 pezzi, per un valore totale di circa 2 miliardi di dollari.
Una delle principali sfide per Huawei è convincere le aziende a migrare dal software CUDA di NVIDIA al proprio ecosistema CANN, un passaggio che richiederà tempo.
Ma l’azienda vanta sostegni preziosi. Su tutti quello del governo cinese, che ha investito pesantemente in ricerca e sviluppo nel settore dei semiconduttori, un mercato stimato in circa 7 miliardi di dollari.
Se la Cina ha davvero designato la “sua” NVIDIA, il percorso di Pechino potrebbe essere destinato a un’ulteriore accelerazione.
Huawei sfida NVIDIA: pronta al lancio del chip AI Ascend 910C
Un'alternativa necessaria dopo le restrizioni USA