Dopo la ‘proposta ostile’ di Musk, OpenAI valuta diritti di voto speciali del CdA

I nuovi diritti di voto speciali limiterebbero l'influenza di alcuni degli investitori principali, tra cui Microsoft e SoftBank.
Dopo la ‘proposta ostile’ di Musk, OpenAI valuta diritti di voto speciali del CdA

OpenAI sta considerando di introdurre diritti di voto speciali per il suo consiglio di amministrazione senza scopo di lucro, con l’obiettivo di mantenere il controllo della governance aziendale. La decisione arriva subito dopo respinto un’offerta di acquisizione non richiesta da parte di Elon Musk, secondo quanto riportato dal Financial Times martedì.

Fonti vicine alle discussioni riferiscono che l’amministratore delegato Sam Altman e il consiglio di amministrazione stanno valutando nuove strategie di governance in vista della transizione dell’azienda verso una struttura a scopo di lucro più tradizionale.

L’adozione di questa misura potrebbe proteggere OpenAI da future acquisizioni ostili, compresa quella tentata da Musk. L’azienda ha rifiutato l’offerta di acquisizione da 97,4 miliardi di dollari presentata da un consorzio guidato da Musk, ribadendo di non essere in vendita e liquidando eventuali future proposte come non credibili.

L’iniziativa di Musk è parte del suo tentativo di impedire che OpenAI si trasformi in un’azienda puramente orientata al profitto, mentre la società continua a cercare nuovi investimenti per restare competitiva nel settore dell’intelligenza artificiale.

Se implementati, i diritti di voto speciali permetterebbero al consiglio di amministrazione senza scopo di lucro di avere l’ultima parola nelle decisioni aziendali, limitando l’influenza degli investitori principali, tra cui Microsoft e SoftBank.


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