OpenAI ritarda ancora l’uscita del suo primo modello aperto

Sam Altman ha spiegato che sono necessari ulteriori test di sicurezza prima di confermare il lancio del tanto atteso modello open-source

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OpenAI ritarda ancora l’uscita del suo primo modello aperto

Era stato annunciato per la prima volta in primavera e il suo lancio era previsto per la prossima settimana. Ma con un annuncio sui suoi canali social il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha fatto sapere che il rilascio del modello open source di ChatGPT è stato ancora una volta rimandato. Il motivo? La necessità di avere più tempo per eseguire “ulteriori test di sicurezza e controllare le aree ad alto rischio”.

La nuova data prevista per il lancio rimane ancora ignota perché, sempre come dichiarato da Altman, non si sa “quanto tempo ci vorrà” per portare a termine le dovute verifiche a cui ha accennato sopra. “È una novità per noi e vogliamo che tutto vada per il meglio” ha chiarito poi il CEO di OpenAI nello stesso post, facendo riferimento al fatto che l’atteso modello, descritto da molti come l’evento AI più atteso dell’estate, rappresenterebbe il primo rilascio di uno strumento open-source da parte della società. A differenza di GPT-5, anch’esso atteso fra “qualche mese”, il modello open-source potrà essere scaricato e utilizzato dagli sviluppatori che potranno eseguirlo gratuitamente per ogni tipo di esperimento.

Diversi osservatori legano il futuro e la competitività di OpenAI al successo del suo modello open-source, e questo ritardo lascia presagire che l’azienda non si senta ancora pronta ad affrontare la concorrenza di rivali come xAI, Google DeepMind e Anthropic che stanno investendo diversi miliardi di dollari nei propri progetti. OpenAI da parte sua ha come obiettivo quello di dimostrare all’intero mercato di essere ancora la società di punta del mondo AI statunitense, una sfida non affatto semplice.

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