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Zuckerberg ci riprova: arrivano i nuovi Ray-Ban Meta

ray ban meta

Mark Zuckerberg rilancia la sua idea di metaverso insistendo su un prodotto che da anni tenta di mettere al centro di una piccola ma significativa rivoluzione sociale: la seconda generazione di occhiali Ray-Ban potenziati con intelligenza artificiale; si chiameranno (piuttosto autoreferenzialmente) Ray-Ban Meta

Il CEO l’ha annunciato durante il Meta Connect 2023, incentrato sui vari progressi compiuti dall’azienda nella realtà mista e l’intelligenza artificiale.

La collaborazione con EssilorLuxottica

Gli accessori sono il frutto della collaborazione tra il gruppo e EssilorLuxottica. I due marchi avevano iniziato a corteggiarsi a vicenda nel maggio 2019, con una visita a sorpresa di Zuckerberg nella sede di Agordo durante un viaggio in Italia. Quell’interesse è culminato poi in un accordo commerciale che prosegue da allora.

Una versione precedente degli occhiali, di nome Ray-Ban Stories, era già stata messa in vendita sul finire del 2021. I risultati non avevano soddisfatto le aspettative. A meno di due anni, solo 27 mila delle 300 mila unità vendute risultavano ancora in uso ogni mese e con regolarità. Il problema principale risiedeva in un’autonomia energetica modesta e nella poca fluidità delle caratteristiche digitali.

Ma Meta sembra aver fatto tesoro di quell’esperienza per creare un nuovo prodotto che promette davvero di lanciare un settore di mercato che allo stato attuale ha stentato a decollare.

Una buona idea piena di ostacoli

A differenza dei visori, già piuttosto diffusi nel mondo del gaming, ma non pensati per la vita di tutti i giorni, gli occhiali a realtà aumentata sono sempre stati un prodotto delicato da maneggiare; praticamente tutte le aziende tech, però, hanno intravisto presto o tardi nel progetto un’idea di futuro.

I primi esperimenti risalgono a più di dieci anni fa. Google nel 2013 fu una delle prime aziende a investire nello sviluppo di un dispositivo che combinasse le funzionalità di un normale paio di occhiali con quelle di un visore per la realtà aumentata o virtuale.

Nel 2013 lanciò Google Glass (anch’esso in collaborazione con EssilorLuxottica), un prototipo di occhiali intelligenti che sulla carta suscitarono grande interesse, ma il cui successo si rivelò limitato. Un design ingombrante, la scarsa durata della batteria, la mancanza di applicazioni e contenuti interessanti: tutti elementi che non permisero una reale diffusione tra i consumatori.

Negli anni, altre aziende hanno tentato l’azzardo di un oggetto simile.

Snapchat ci ha provato nel 2016 con Spectacles, occhiali con telecamera che possono essere utilizzati per registrare video e scattare foto; Amazon nel 2020 ha lanciato Echo Frames, un paio di occhiali con assistente vocale integrato. Prodotti rimasti attualmente sul mercato, ma rivolti a una nicchia.

Le caratteristiche dei nuovi Ray-Ban Meta

L’accanimento del mondo tech nel proporre un prodotto che da anni non riesce ad attecchire sui consumatori è giustificato dalle ampie possibilità che il prodotto stesso promette. In effetti i nuovi Ray-Ban Meta garantiscono un’esperienza senz’altro avvolgente e interessante.

Non solo gli occhiali (da sole) sono dotati di intelligenza artificiale, ma soprattutto presentano una funzione live streaming, pensata ovviamente per il mondo dei content creator. Si potranno trasmettere esperienze e riprese in tempo reale, completamente a mani libere. “Si introduce così un nuovo orizzonte di autenticità dei contenuti, che vengono condivisi in diretta dagli occhi di chi li crea e con cui diventa più semplice identificarsi”, riporta il comunicato ufficiale. 

Le funzioni sono attivabili tramite l’espressione “Ehi, Meta”.

In passato, queste tipologie di occhiali sono stati spesso criticati per i problemi di privacy che comportano. A differenza di un telefono o di una telecamera, che per riprendere qualcuno o qualcosa vanno palesemente puntati, gli occhiali possono registrare ogni cosa senza che il gesto sia palese. L’azienda ha reso la spia LED che segnala l’uso della camera più grande e visibile.

Si potrà passare dalla modalità fotocamera del telefono a Instagram Live o Facebook Live, per un massimo di 30 minuti.  

La fotocamera è di qualità superiore rispetto alla versione precedente (passa da 5 MP a 12 MP, per scattare foto ad alta risoluzione e girare video immersivi a 1080p in orientamento verticale) e anche il sistema audio è stato totalmente riprogettato: maggiore risposta dei bassi e una migliore eliminazione del rumore, e cinque microfoni integrati che consentono di passare da musica a chiamate con estrema facilità, senza mai isolarsi dai suoni ambientali.

La democratizzazione della realtà aumentata

Da fuori sembra che tu stia indossando semplicemente i tuoi Wayfarer preferiti – ha dichiarato il Chief Wearables Officer di EssilorLuxottica Rocco Basilico -, ma tu sai che hanno anche un potente universo di tecnologia integrato. Siamo estremamente orgogliosi di collaborare con Meta alla nascita di una nuova categoria di occhiali. È unica nel suo genere, con funzioni mai integrate prima d’ora in un paio di occhiali”.

La collezione sarà disponibile per l’acquisto a partire dal 17 ottobre a un prezzo competitivo: il costo di partenza è di 299 dollari, meno di 300 euro. Parrebbe l’inizio di una forma di democratizzazione della realtà aumentata.

Oltre agli occhiali, Meta ha annunciato l’introduzione del visore di realtà mista Quest 3, definito dai creatori “il visore più potente che abbiamo mai prodotto”. 

Il posizionamento AI di Meta

La proposta dei due prodotti è il nuovo atto nell’integrazione del metaverso, la versione immersiva di internet, nei servizi Meta. Fino ad ora gli utilizzi nel quotidiano del metaverso da parte degli utenti non sono ancora diffusi e non c’è ancora stato un reale impatto sull’economia mondiale di questo nuovo paradigma.

Zuckerberg ci crede particolarmente, ma al tempo stesso ci tiene certamente a non fossilizzarsi su strade a senso unico.

Durante lo stesso incontro, Meta ha presentato AI Studio, una piattaforma che fornirà supporto e consulenza per la creazione ad hoc di soluzioni di intelligenza artificiale per terze parti, imprese, aziende e realtà particolari. 

Meta, insomma, sfida Microsoft sul piano dell’assistenza aziendale digitale e al tempo stesso convoglia i propri risultati AI in oggetti e tool in una modalità simile a quella di Amazon con Alexa AI. È una dichiarazione di intenti al mercato piuttosto decisiva se si considera che negli ultimi mesi il gruppo Meta aveva sfruttato l’AI perlopiù per elaborare nei nuovi algoritmi pubblicitari, peraltro con ottimi risultati. Da non sottovalutare il fatto, poi, che il gruppo vorrebbe lanciare un chatbot nello stile di ChatGPT e Bard entro i primi mesi del 2024.

Dopo un inizio timido, le performance di Wall Street sembrano influenzate positivamente dalla presentazione dei nuovi prodotti; le fluttuazioni delle prossime settimane potrebbero rivelarsi ancora migliori.

(L’immagine in evidenza è uno screenshot dal sito di Ray-Ban)


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