Zoom lancia Zoom Docs: la nuova era del lavoro assistito

Zoom lancia Zoom Docs: la nuova era del lavoro assistito

Zoom-CEO

Un momento dello Zoomtopia 2023

Dopo il lancio di AI Companion (l’assistente digitale uscito nei primi giorni di settembre), Zoom preme l’acceleratore e annuncia Zoom Docs. Lo strumento rappresenta il suo guanto di sfida alle big tech che stanno rivoluzionando il lavoro con le piattaforme interattive e l’intelligenza artificiale.

L’intento dichiarato dell’azienda è di recuperare il terreno che aveva conquistato negli anni del distanziamento sociale pandemico e che si è ritrovata a perdere progressivamente con il ritorno del lavoro in presenza e con la diffusione di una tenace concorrenza.

Una piattaforma fluida e ibrida

Durante lo Zoomtopia tenuto San Jose, California, il CEO Eric Yuan ha presentato Zoom Docs come una piattaforma che mira a trainare l’intero concetto di lavoro digitale nella nuova era, con un’attenzione particolare alla gestione e alla manipolazione dei documenti.

Disponibile a partire dal 2024, Zoom Docs sarà un workspace potenziato dall’intelligenza artificiale modulare e flessibile per la collaborazione ibrida.

I team, durante il lavoro a distanza, potranno creare documenti, costruire ipertesti informativi nello stile di Wikipedia e gestire flussi di lavoro in modo fluido e intuitivo.

Nel contesto dei meeting la piattaforma permetterà di presentare documenti che potranno essere riempiti di contenuti e manipolati da tool che consentono azioni. Una visione il più possibile ‘fisica’ dell’azione digitale, nel tentativo di eliminare quello strato di alienazione che risulta ancora spesso presente durante il lavoro online.

 Un ecosistema completo per il lavoro

Il nuovo corso dell’azienda va verso la direzione dell’accorpamento, un concetto già intuito a suo tempo da Google e ad oggi molto diffuso. Zoom desidera che i tool al servizio dei suoi clienti diventino non solo insostituibili ma di fatto integrino l’intero nucleo di strumenti necessari per lavorare, comprese app di terze parti.

La visione di Yuan è che gli utenti, nella routine di una ipotetica giornata di lavoro, inizino a lavorare aprendo Zoom e finiscano chiudendolo. Più che un tool, Zoom deve essere un luogo, una stanza.

Il nuovo Zoom Docs rappresenta in qualche modo la scrivania (e qualcosa di più) di questa stanza.

La collaborazione si sta spostando da prodotti singoli a una piattaforma unificata che riunisce molteplici forme di comunicazione – ha dichiarato Zeus Kerravala, analista della società di ricerca e consulenza ZK Research Le ultime innovazioni di Zoom, tra cui il modo in cui integra l’AI in un modo che ha senso per i suoi clienti, mostrano come l’azienda offra una soluzione singola per rispondere a tutte le esigenze di collaborazione. Con l’aggiunta di Zoom Docs e delle sue funzionalità AI integrate, Zoom è ben posizionata per reinventare il modo in cui collaboriamo al lavoro e oltre“.

Il ‘doc’ del 2023

Smita Hashim, il chief product officer di Zoom, è convinto che l’affezione degli utenti per Zoom si rifletterà nell’accoglienza a Docs. “Con Zoom Docs – ha dichiarato nel comunicato ufficiale – i team possono lavorare più velocemente, integrandosi perfettamente nell’interfaccia Zoom che gli utenti già conoscono e amano“.

Ha poi specificato che Zoom vuole portare la definizione di ‘doc’ nel 2023.

Il lavoro ibrido è già abbastanza difficile di per sé – prosegue – e lo status quo per la creazione e la collaborazione di documenti non è più sufficiente. Zoom sta aiutando i suoi clienti con potenti funzionalità di creazione e collaborazione di documenti, uno workspace di nuova generazione costruito da zero con l’AI al suo centro“.

L’AI come ‘collega’

Il potenziamento AI di Companion, già presente nell’app, in questo senso va ad integrare un concetto più ampio.

Se con Docs l’utilizzo dei documenti diventa più immediato, si comprende che il vero ruolo di Companion è sempre stato fin dall’inizio quello di assistente nell’elaborazione, modifica e ampliamento di questi documenti.

Nel contesto di Docs, AI Companion fornirà spunti per i brainstorming, rielaborerà contenuti di ogni tipo, sarà addirittura di supporto nel ricordare passaggi dimenticati negli scambi tra le persone, snellendo e semplificando le fasi dei lavori.

Sfida ai competitor

Il concorrente più diretto di Zoom alla luce di questo orientamento è certamente Microsoft con la sua Teams, ad oggi leader nel mercato degli strumenti di lavoro.

Ma ci sono anche Notion, Coda, Google Workspace e l’impresa di San Francisco Salesforce. Tutti stanno implementando i loro strumenti in funzionalità integrate con AI andando nella stessa direzione di Zoom.

Yuan intende vincere la sfida puntando su flessibilità degli strumenti, gratuità di alcuni tool fondamentali (come l’assistente AI: i corrispettivi di Microsoft e Saleforce costano dai 30 ai 50 dollari al mese) e la fiducia con gli utenti affezionati.

Un nuovo posizionamento

L’obbiettivo dichiarato di Zoom è tornare ai fasti degli anni della pandemia di Covid, quando istantaneamente le sue app divennero le fondamenta del lavoro d’ufficio del mondo intero. “Avevamo il mondo ai nostri piedi durante il Covid – ha dichiarato il CEO – ora intendiamo ricominciare da capo per migliorare”.

Certo, nel riposizionamento l’azienda dovrà gestire quei rumors (se non vere e proprie accuse) di raccolte dati non del tutto lecite per l’addestramento delle proprie intelligenze artificiali (un problema in cui ultimamente incappano parecchie aziende tech). L’azienda ha già fornito parziali risposte a queste voci, ma ci vorrà del tempo per superarle del tutto.

In ogni caso pare chiaro che il panorama dell’AI a supporto del lavoro in team potrebbe arricchirsi di un attore ancora più importante di quello che è già.


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