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USA: l’AI Act è dannoso per le piccole imprese | Weekly AI #76

Weekly AI news è la rassegna stampa settimanale curata dai nostri editor sui temi più rilevanti legati all’AI. Sanità, legal, trasporti, innovazione, moda, ambiente: ogni settimana, una raccolta delle novità che stanno cambiando il mondo.

Zoom lancia Zoom Docs: la nuova era del lavoro assistito

Dopo il lancio di AI Companion, l’assistente digitale uscito nei primi giorni di settembre, Zoom annuncia Zoom Docs. Lo strumento rappresenta il suo guanto di sfida alle big tech che stanno rivoluzionando il lavoro con le piattaforme interattive e l’intelligenza artificiale.

Disponibile a partire dal 2024, Zoom Docs sarà un workspace potenziato dall’intelligenza artificiale modulare e flessibile per la collaborazione ibrida. I team, durante il lavoro a distanza, potranno creare documenti, costruire ipertesti informativi e gestire flussi di lavoro in modo fluido e intuitivo.

Il nuovo corso dell’azienda va verso la direzione dell’accorpamento, un concetto già intuito a suo tempo da Google e ad oggi molto diffuso. Zoom desidera che i tool al servizio dei suoi clienti diventino non solo insostituibili ma di fatto integrino l’intero nucleo di strumenti necessari per lavorare, comprese app di terze parti.

La visione di Yuan è che gli utenti, nella routine di una ipotetica giornata di lavoro, inizino a lavorare aprendo Zoom e finiscano chiudendolo. Più che un tool, Zoom mira ad essere un luogo.

Forse OpenAI produrrà i propri chip

Sam Altman starebbe pensando di acquistare un’azienda produttrice di chip AI, così da poterli fabbricare in autonomia per alimentare la sua OpenAI. La necessità di superare la dipendenza dalle società produttrici che dominano il mercato, NVIDIA in testa, è più urgente che mai.

È da almeno un anno che all’interno di OpenAI si vagliano opzioni per risolvere i problemi legati al continuo acquisto dei costosissimi processori; Altman avrebbe preso in considerazione prima la ricerca di accordi commerciali privilegiati, poi l’auto-produzione. E non è l’unico.

Aumentare massivamente la reperibilità di chip è una priorità per Altman come per ogni altra azienda AI sul mercato. Attualmente NVIDIA è l’ossessione di ogni CEO AI del mondo. L’azienda di sviluppo di processori grafici di Jen Hsun Huang è passata dall’essere una grande compagnia milionaria ‘come tante’ a diventare il monopolistico polo centrale di una produzione fondamentale.

In qualunque modo OpenAI scelga di procedere, non sarà facile sciogliere il suo rapporto di dipendenza in tempi brevi. 

L’AI nella selezione del personale: opportunità, rischi e futuro

L’intelligenza artificiale è già entrata da tempo all’interno dei processi di selezione del personale e lo farà in modo sempre più incisivo. Ne sono un esempio strumenti AI quali le piattaforme a supporto dei processi di recruiting.

La tendenza ha origine da ben prima che la diffusione dei Large Language Model basati sull’AI generativa, come ChatGPT, accelerasse la loro adozione. Ma quali sono le reali opportunità offerte da simili sistemi? Quali rischi e scenari si possono delineare a partire dall’adozione dell’intelligenza artificiale nell’ambito del recruiting?

Conoscere rischi come i bias (preconcetti che i programmi possiedono e alimentano in derivazione dalle modalità con cui sono stati programmati) o il favoleggiato white fonting, è essenziale per costruire un futuro HR guidato da ragionamento analitico, creatività, flessibilità e intelligenza emotiva.

Microsoft: arrivano rivoluzionari tool per la sanità

Durante la conferenza HLTH di Las Vegas, Microsoft ha illustrato nuovi prodotti AI che permetteranno a organizzazioni della sanità e ospedali di tutto il mondo di accedere e consultare più facilmente l’enorme mole di dati disponibili in archivi e database. Supporteranno inoltre il personale medico e i pazienti in tante diverse necessità.

Microsoft ha presentato durante la conferenza anche altri strumenti dedicati all’universo sanitario, che andranno a integrare la piattaforma Azure AI.

L’azienda offrirà un nuovo chatbot generativo progettato per il settore chiamato Azure AI Health Bot che potrà estrarre informazioni dai dati interni delle organizzazioni sanitarie. Un altro strumento di nome Text Analytics for Health permetterà di estrarre ed etichettare informazioni mediche importanti ma difficili da archiviare.

Infine l’azienda ha presentato AI Health Insights, tool formato da tre diversi modelli che offrono strumenti specifici: la cronologia clinica, il ‘semplificatore di linguaggio dei referti clinici’ e un’AI per identificare gli errori diagnostici.

Gli USA avvertono: l’AI Act europeo danneggia le imprese

Secondo un’analisi del Dipartimento di Stato americano la regolamentazione europea sull’intelligenza artificiale che dovrebbe entrare in vigore (presumibilmente) all’inizio del 2024 rischia seriamente di danneggiare le imprese del settore, in particolare quelle piccole.

I costi per rimanere al passo con le nuove regole sarebbero così proibitivi da risultare sostenibili solo per i grossi gruppi. E non è tutto, oltre a risultare ‘costose’, secondo gli USA le norme sarebbero al tempo stesso troppo vaghe e si concentrerebbero sui rischi con un approccio sbagliato. Washington ritiene che la normativa potrebbe favorire l’uscita graduale di diversi operatori dal mercato europeo: lo stesso timore manifestato da diverse aziende durante il mese di luglio.

L’americana AMD sfida NVIDIA

L’azienda statunitense di semiconduttori AMD (Advanced Micro Devices) ha annunciato una nuova acquisizione, quella della società Nod.ai.

È la seconda in soli due mesi. Con l’’acquisizione precedente la società aveva assorbito la startup francese Mipsology. Si va dunque a conformare un panorama sempre più chiaro: la compagnia guidata dall’imprenditrice Lisa Su sembra procedere passo passo in una scalata in cui l’obbiettivo è certamente sfidare la californiana NVIDIA, attualmente leader mondiale nella produzione, distribuzione e vendita di chip e processori AI. AMD è una delle pochissime aziende del settore, se non l’unica, a poter mirare ad un confronto diretto con il competitor.

AI e Pubblica Amministrazione: l’Italia è uno dei paesi con più progetti attivi

Secondo un report di The European House – Ambrosetti in collaborazione con Salesforce, l’Italia è tra i paesi europei che si starebbe impegnando maggiormente nell’applicazione dell’intelligenza artificiale all’interno della pubblica amministrazione. Al momento risultano implementati circa il 10% delle iniziative europee e in tutto sono attivi 63 progetti.

L’Italia è dunque seconda solo ai Paesi Bassi (che ha messo in campo ben 116 progetti) e l’orientamento sembra essere quello giusto.

Sono migliorabili gli investimenti: Germania, Francia e Spagna ne hanno stanziati fino ad ora ben più di noi.

Un’AI araba (con aiuto cinese)

L’università dell’Arabia Saudita ‘King Abdullah University of Science and Technology’ ha sviluppato con l’aiuto di due università cinesi (l’Università cinese di Hong Kong e lo Shenzhen Research Institute of Big Data) un’intelligenza artificiale incentrata sulla lingua araba strutturandola su LlaMA2 di Meta. Il modello linguistico, addestrato in parte con dati open-source e in parte con dati elaborati dai ricercatori, si chiama AceGPT.

È stato progettato per utenti madrelingua arabi e se interrogato in altre lingue potrebbe non risultare accurato. Sul modello non è stato ancora condotto un controllo esaustivo di sicurezza: il team ha raccomandato dunque di fare attenzione nel suo utilizzo.


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