L’intelligenza artificiale sta facendo passi da gigante in numerosi settori e nel Regno Unito sembra configurarsi un sistema giudiziario digitalizzato in cui l’AI potrebbe giocare un ruolo da protagonista. Secondo il magistrato inglese Geoffrey Vos, infatti, l’intelligenza artificiale potrebbe presto entrare anche nelle aule di tribunale per prendere decisioni su cause di minore rilievo.
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L’intelligenza artificiale all’interno dei processi
Secondo quanto sostenuto dal magistrato britannico, i robot potranno essere in grado di emettere sentenze, con tanto di argomentazioni, in modo pressoché perfetto, sostituendo così i giudici umani in alcuni casi specifici.
In Inghilterra e in Galles, in particolare, è attualmente in corso l’introduzione di un sistema digitale che consentirà ai cittadini e alle imprese di accedere a portali web di pre-azione e/o a forum di risoluzione delle controversie che potranno indirizzare e guidare l’utente verso gli iter più appropriati e convenienti.
E questo processo di digitalizzazione, secondo Vos, porterà necessariamente all’implementazione dell’intelligenza artificiale, sempre più pervasiva, all’interno del sistema giudiziario:
La percezione e il ricorso residuale ai giudici umani
Il magistrato ammette che non tutti potrebbero accettare una situazione in cui quasi tutte le controversie minori vengano gestite dalla tecnologia, senza la supervisione umana. Nonostante ciò, Vos ritiene che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale possa essere estremamente vantaggioso, soprattutto nei processi in ambito civile.
Inoltre, si potrebbe sempre prevedere la possibilità di ricorrere in appello di fronte a un giudice umano, che potrebbe dirimere le controversie in via definitiva qualora il giudizio di un robot dovesse risultare non conforme o inaccettabile.
Considerazioni: resistenze culturali e interpretazione
L’intelligenza artificiale potrebbe apportare significative innovazioni nel settore della giustizia, permettendo un’efficiente gestione delle cause di minore rilievo e, al contempo, alleggerendo il carico di lavoro dei giudici umani. Tuttavia, sarà fondamentale affrontare e superare le resistenze culturali e psicologiche legate all’accettazione delle decisioni prese da un robot, incaricato di decidere delle sorti di un essere umano.
Inoltre, in un sistema di common law, come quello inglese, la decisione su un caso specifico avviene attraverso la riconduzione dei fatti a fattispecie giuridiche su cui altri giudici si sono già espressi (precedenti giudiziari). Ciò che permette a un magistrato di discostarsi da quanto stabilito da altre corti è il cosiddetto distinguishing, ossia un elemento distintivo del caso in esame, che giustifica la non osservanza di un precedente.
La questione interpretativa potrebbe dunque risultare ostica per un sistema di AI, addestrato – per definizione – sui ‘precedenti’. Ma le evoluzioni in campo tecnologico procedono a passo spedito e molto di ciò che nel recente passato poteva apparire fantascientifico è oggi realtà.