Trump aggancia Musk: cosa ci guadagnerebbero entrambi?

Trump aggancia Musk: cosa ci guadagnerebbero entrambi?

Durante lo scorso fine settimana Donald Trump ha incontrato il miliardario e imprenditore Elon Musk, insieme ad un piccolo gruppo di donatori repubblicani. Secondo fonti interpellate dal New York Times , l’ex presidente USA mira ad un colloquio con Musk faccia a faccia per richiedere finanziamenti ingenti per portare avanti la candidatura presidenziale. Trump è alla ricerca di denaro, pare, in modo frenetico. Senza investitori di punta non potrebbe sostenere il resto della campagna.

Musk contro Biden

Storicamente, Musk ha fatto solo donazioni politiche relativamente piccole e divise più o meno equamente tra repubblicani e democratici, dunque è difficile immaginare che sia interessato ad appoggiare appieno un candidato. Ma la prospettiva non è del tutto impensabile vista le prese di posizione di Musk sempre più a destra. Nel 2023 Musk ha apertamente criticato Joe Biden più volte e non ha nascosto la speranza che venisse deposto dalla Casa Bianca alle prossime elezioni.

Inutile dire che il patrimonio di Musk, pari a poco meno di 200 miliardi di dollari, potrebbe facilmente dare a Trump un vantaggio finanziario tanto necessario rispetto al suo rivale democratico.

Do ut des’ preventivo?

Le posizioni vicine alla destra di Musk si sono concretizzate, oltre che attraverso i suoi post sul suo social network X, anche nelle scelte di impostazione della sua AI Grok, l’intelligenza artificiale “politicamente scorretta”. Può darsi che con un avvicinamento a Trump, nella previsione di una sua nuova vittoria elettorale, il CEO di Tesla voglia assicurarsi una corsia preferenziale per proseguire la corsa commerciale all’intelligenza artificiale, che attualmente lo vede un po’ in svantaggio a favore di competitor come Google e OpenAI (dal quale è legato da un passato condiviso e da una nuova diatriba, anche con risvolti legali).

Trump, dalla sua, si ritroverebbe con un consigliere d’eccezione per gestire il fenomeno delle fake news e dei deepfake nell’era dell’AI generativa; inoltre potrebbe meglio sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale a proprio vantaggio, sia durante la campagna elettorale che durante l’eventuale esperienza presidenziale.


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