Attraverso uno studio che ha coinvolto 50 esperti di biologia e 50 studenti universitari, OpenAI è giunta alla conclusione che il rischio di una minaccia batteriologica non sia al momento incrementato dalla presenza dell’intelligenza artificiale. L’azienda ha chiesto ai partecipanti di simulare la creazione di una possibile minaccia individuando la metodologia per sintetizzare e salvare il virus Ebola. Metà di loro poteva solo consultare il web, l’altra metà poteva sfruttare GPT-4.
L’accesso a GPT-4 ha fornito un aumento solo lieve nell’acquisizione di informazioni. “Le risposte tendevano ad essere più lunghe e includevano un numero maggiore di dettagli rilevanti per l’attività” ma non sono state osservate differenze statisticamente significative. OpenAI monitorerà la ricerca.