OpenAI creerà il suo “iPhone AI”?

OpenAI e l'ex designer di Apple Jony Ive intendono creare il primo smartphone interamente AI: una rivoluzione pari a quella del primo iPhone?
OpenAI creerà il suo “iPhone AI”?

OpenAI, in una collaborazione con l’ex capo designer di Apple Jony Ive, sta pianificando la creazione del primo smartphone strutturato interamente attorno all’AI, da alcuni già definito iPhone dell’intelligenza artificiale.

Un progetto alle prime fasi

Il progetto sarà finanziato dal CEO di Softbank Masayoshi Son per oltre un miliardo di dollari. Secondo il Financial Times Sam Altman e Ive avrebbero già realizzato alcune sessioni di brainstorming nello studio di design di quest’ultimo a San Francisco, LoveFrom. Le sessioni avrebbero portato a discussioni definite “serie” ma per adesso non sarebbe stato raggiunto nessun accordo formale. Prima dell’annuncio effettivo della joint venture potrebbero passare diversi mesi ed è molto probabile che occorreranno anni per poter commercializzare un prodotto hardware. Si tratterebbe del primo dispositivo consumer firmato OpenAI.

Una rivoluzione paragonabile all’avvento del touch

Tre persone informate sui fatti avrebbero raccontato che il dispositivo sarà pensato per creare un’esperienza dell’utente naturale e intuitiva nell’interazione con l’AI. L’idea di partenza è quella di creare una rivoluzione paragonabile a quella che Apple sancì con la creazione del primo iPhone, quando fu lanciata la tecnologia touchscreen. Da investitore, Masayoshi Son avrebbe creato un prezioso collegamento con la Arm, società di progettazione di chip di cui il capo di Softbank possiede il 90% delle azioni.

Le tendenze compulsive degli smartphone

Pur avendo contribuito in modo determinante alla creazione della primo iPhone in assoluto, Ive in passato si è rivelato molto critico sull’impatto che gli smartphone avrebbero potuto avere sulla società.
Durante un’intervista al Financial Times del 2018 il designer aveva espresso una grande preoccupazione riguardo le tendenze compulsive che la tecnologia touchscreen può causare negli utenti. “Apple ha una responsabilità morale per mitigare la natura avvincente della sua tecnologia“, aveva detto. Secondo Ive, nel progettare e sviluppare nuovi prodotti e tool tutte le aziende tecnologiche dovrebbero cercare di prevedere il maggior numero possibile di conseguenze indesiderate.

Mobile senza schermi

L’idea di Ive è che lo smartphone creato in collaborazione con Altman possa concretizzarsi in un oggetto non più incentrato sulla dipendenza dallo schermo, ma che grazie all’AI possa garantire un utilizzo più dinamico, flessibile e meno dannoso per il corpo e la mente. Altman nel 2020 ha già investito in un progetto con finalità simili, la startup Humane, fondata da ex dipendenti di Apple e dedicata alla progettazione di un dispositivo indossabile che integri molte delle comuni funzioni di uno smartphone ma senza la necessità di uno schermo.

Nell’ambito della telefonia mobile le prossime generazioni di smartphone promettono varie tipologie di stravolgimenti legati all’avvento generativ e allo stato attuale molte aziende hanno già integrato nei loro prodotti più recenti e nei sistemi operativi soluzioni AI. Si pensi alla Samsung, che ha dotato il suo Galaxy S23 Ultra, uscito nel febbraio di quest’anno, di un processore AI chiamato Exynos 2300 che migliora le prestazioni di fotografia, video e intelligenza artificiale in generale. La stessa Apple l’anno scorso ha incluso nel suo iPhone 14 Pro Max un processore AI di nome M2 con caratteristiche simili. Le possibilità delle nuove tecnologie generative applicate a questo genere di prodotti sono di un’ampiezza inimmaginabile.

Dalle auto alle case: gli altri oggetti AI

Al di là degli strumenti per la comunicazione digitale, le prospettive di espansione AI riguardano anche svariate altre tipologie di oggetti. La creazione di strumenti utilizzabili nella vita di tutti i giorni interamente progettati attorno alle potenzialità dell’intelligenza artificiale è appena all’inizio, ed è strettamente collegata con l’evoluzione dell’Internet of Things.
In ambito automobilistico esistono già diverse proposte a riguardo. Tesla di Elon Musk integra da anni nelle sue auto sistemi AI soprattutto declinati in funzione di guida autonoma per permettere alle vetture di rilevare ostacoli e prendere decisioni in tempo reale. Cruise, società di General Motors nata nel 2013, sta sviluppando veicoli che funzionino in modo simile.


Nel mondo della domotica le proposte che bussano alle porte del mercato non si contano.
Di recente Amazon ha annunciato ad esempio il lancio della nuova Alexa AI, il nuovo tool che trainerà il nuovo corso dell’assistenza vocale. E sono già diversi anni che Google propone il dispositivo per la gestione della casa Nest Hub, centro di controllo per tutti i dispositivi intelligenti digitali delle abitazioni. Ad ogni sua nuova versione il tool integra nuove funzioni AI ed è solo un piccolo esempio di una visione collettiva rivolta all’impostazione in ottica digitale della relazione persona/spazio abitabile.
Elettrodomestici come televisori, frigoriferi o aspirapolveri e sistemi di sicurezza come allarmi o serrature: quasi ogni elemento delle case sarà riconfigurato in ottica digitale generativa.


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