L’evoluzione delle tecnologie di intelligenza artificiale nel corso degli ultimi anni sta portando al centro del dibattito delle questioni che, fino a poco tempo fa, erano confinate al dominio della letteratura fantascientifica.
Non è una sorpresa che, in questo contesto, le tre leggi della robotica, particolarmente articolate dall’autore di fantascienza Isaac Asimov, tornino ad assumere una particolare rilevanza, come pilastri guida per la costruzione di un ecosistema uomo-macchina sostenibile e responsabile.
Le tre leggi della robotica a vantaggio dell’umanità
Un’analisi approfondita delle tre leggi di Asimov rivela le implicazioni etiche delle azioni dei robot sulla nostra società.
La prima legge afferma che un robot non può ferire un essere umano o permettere che questi subisca danni a causa della sua inazione. Si amplia, dunque, la prospettiva di una singola causa-effetto e si impone una responsabilità per le conseguenze indirette delle azioni del robot. Ciò permette di delineare anche una sorta di reato di ‘omissione di soccorso’.
La seconda legge, secondo la quale un robot deve obbedire agli ordini degli esseri umani, a meno che tali ordini non siano in contrasto con la prima legge, pone il principio della sottomissione dell’intelligenza artificiale al volere umano e lascia intravedere, come conseguenza, una sottoposizione al servizio del progresso e del benessere dell’umanità.
Infine, la terza legge, garantendo l’autoprotezione dei robot, se non quando in contrasto con la prima e/o la seconda legge, stabilisce, se interpretata estensivamente e in relazione alle due leggi precedenti, che essi devono essere concepiti e sviluppati in modo sostenibile. I robot devono dunque essere realizzati per durare a lungo e avere un impatto minimo sull’ambiente, in modo che la loro presenza non vada a detrimento della terra e delle sue risorse, ma si armonizzi con gli ecosistemi in cui essi operano.
Il ruolo crescente delle leggi nella regolamentazione e nella ricerca
Seppur definite nel 1942 e inizialmente rivolte a un pubblico di lettori di fantascienza, le tre leggi della robotica trovano oggi applicazioni concrete e rilevanti, sia nella regolamentazione del settore che negli sviluppi della ricerca.
Le recenti discussioni sui limiti etici delle armi autonome e sull’integrazione dell’AI nelle decisioni mediche, per esempio, si basano implicitamente o esplicitamente sui principi etici espressi nelle leggi della robotica. Così come anche l’appello recentemente lanciato da Elon Musk e da altri esperti e leader del settore dell’intelligenza artificiale.
Allo stesso tempo, la ricerca sull’AI etica e sull’apprendimento profondo (deep learning) incoraggia la creazione e l’approfondimento di tecnologie che valutino e integrino queste leggi nella loro progettazione e nel loro funzionamento, guidando progressivamente la costruzione di uno spazio di interazione sano tra umani e robot.