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Il mercato AI in Italia: 300 milioni di euro in continua crescita

Il mercato AI in Italia: 300 milioni di euro in continua crescita

Cresce l’innovazione in ambito Artificial Intelligence in Italia. Secondo un report del Politecnico di Milano, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, le imprese hanno proseguito il proprio percorso di avvicinamento all’AI. In crescita anche l’attenzione delle istituzioni nei confronti di questo settore: tra i segnali di questo cambiamento culturale, la pubblicazione della Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale, i fondi europei dedicati al digitale e la pubblicazione delle linee guida sull’uso etico dell’AI.

Tutti temi affrontati nella quarta edizione dell’Osservatorio Artificial Intelligence, l’iniziativa che unisce l’esperienza del Dipartimento di Ingegneria Gestionale, come da tradizione degli Osservatori Digital Innovation, a quella del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano.

Quanto vale il mercato AI in Italia?

A stimare il valore del mercato AI in Italia è sempre l’Osservatorio del Politecnico di Milano. Nel 2020, secondo le ultime stime, il mercato AI valeva 300 milioni di euro. Una cifra che rispetto al 2019 è cresciuta del +15% e promette di crescere in modo esponenziale negli anni venire. Di questi, il 77% è stato commissionato da imprese italiane (230 milioni), mentre il restante 23% si riferisce a export di progetti (70 milioni). La maggior parte degli investimenti è dedicata ai progetti di Intelligent Data Processing (33%), algoritmi per analizzare ed estrarre informazioni dai dati, mentre le iniziative che sono cresciute di più in termini di risorse sono chatbot e virtual assistant (10% e +28%).

Sempre secondo i dati dell’osservatorio, sistemi di intelligenza artificiale sono presenti nel 53% delle imprese medio-grandi italiane e sono cresciute le realtà che hanno in corso progetti pienamente operativi, passate dal 20% del 2019 all’attuale 40%. Il settore più attivo si conferma quello bancario/finanziario, che assorbe il 23% dei progetti AI in Italia, seguito a stretto giro da quello energetico/utility (14%), dal manifatturiero 813%) e dal settore telco/media (12%). Il settore assicurativo è invece coinvolto nell’11% dei progetti.

I progetti di AI che attirano più investimenti sono gli algoritmi per analizzare ed estrarre informazioni dai dati (Intelligent Data Processing), che coprono il 33% della spesa (+15%). Seguono le soluzioni per l’interpretazione del linguaggio naturale (Natural Language Processing) con il 18% del mercato (+9%), gli algoritmi per suggerire ai clienti contenuti in linea con le singole preferenze (Recommendation System) con un’incidenza del 18% (+15%) e le soluzioni con cui l’AI automatizza alcune attività di un progetto e ne governa le varie fasi (Intelligent Robotic Process Automation), che valgono l’11% della spesa (+15%). Il restante 20% del mercato è suddiviso equamente fra Chatbot e Virtual Assistant (10%), che sono i progetti con la crescita più significativa (+28%), e le iniziative di Computer Vision (10%, +15%), che analizzano il contenuto di un’immagine in contesti come la sorveglianza in luoghi pubblici o il monitoraggio di una linea di produzione.

Report Artificiale Intelligence Politecnico di Milano

La soddisfazione delle aziende nei confronti delle soluzioni AI

Nessuna azienda ritiene fallimentari le iniziative di AI. Oltre la metà delle 235 imprese medio-grandi italiane analizzate dall’Osservatorio del Politecnico di Milano a attivato almeno un progetto di AI nell’ultimo anno e nessuna di queste ha dichiarato di ritenere fallimentare lo sviluppo di soluzioni di intelligenza artificiale.

Il 91% del campione, infatti, ha un giudizio positivo sulle iniziative di AI: di queste, il 45% dei risultati ha dichiarato di aver ottenuto risultati sopra le aspettative e il 46% in linea con le aspettative. Solo il 9% dichiara di aver conseguito risultati sotto le aspettative.

Cosa pensano gli italiani dell’AI?

Nonostante spesso si sia portati a pensare all’Intelligenza Artificiale come a un tema elitario, i dati mostrano il contrario: secondo l’ultimo sondaggio realizzato dal Politecnico di Milano, il 94% degli italiani ha sentito parlare di AI. Tra questi, il 17% ha una percezione molto positiva della materia, il 66% positiva, mentre il 16% vi è indifferente. Il 3% di chi ha sentito parlare di AI, invece, ha un’opinione molto negativa dell’intelligenza artificiale.

Quali sono i temi che destano più preoccupazione? Quasi un italiano su tre (il 30% degli intervistati) si dice contrario all’utilizzo dell’AI per diagnosticare in modo automatico le malattie, il 26% è contrario al suo utilizzo per polizze sanitaria adattive e il 20% si oppone all’AI come strumento di identificazione facciale, sia in ambito pubblico che privato. Ottengono meno resistenze, invece, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per il supporto alla diagnosi medica (la percentuale di chi si dichiara contrario è pari al 18%), il suo uso per polizze auto adattive (15%) e la videosorveglianza pubblica a fini di sicurezza (13%).


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