Intelligenza artificiale e ambito legale: leggi e applicazioni

Intelligenza artificiale e ambito legale: leggi e applicazioni

In questi anni l’intelligenza artificiale (AI) è diventata sempre più una presenza costante e di arricchimento, come strumento d’ausilio, in diversi ambiti. Oggigiorno i sistemi di AI, software in grado di compiere prestazioni e meccanismi tipici dell’uomo, ci aiutano a riciclare rifiuti, a regolare strumenti domestici a distanza, a controllare mezzi di trasporto.

Intelligenza artificiale e ambito legale: vediamo gli importanti passi compiuti per semplificare il lavoro ad avvocati e giudici.  

Intelligenza artificiale e ambito legale: quali regole?

Prima di analizzare le applicazioni dell’intelligenza artificiale in ambito legale, occorre però fare luce sulle regolamentazione che il sistema ha redatto per garantire sempre l’imparzialità all’interno del processo e la giusta applicazione della legge che solo il fattore umano può determinare nella singola fattispecie del caso. Avendo la capacità di unire il sapere giurisprudenziale (scientifico) alla delicatezza di gestire situazioni complesse (fattore umano). Una pubblicazione del Consiglio degli Ordini Forensi Europei (CCBE) ha affermato che bisogna utilizzare le nuove tecnologie applicate in ambito legale cercando sempre di utilizzare un codice etico, al fine di poter sempre rispettare e proteggere il rapporto professionale con il cliente.

Vi è l’obbligo, per gli avvocati, di usare responsabilmente le nuove tecnologie all’interno delle dinamiche del loro lavoro, affinché possano essere d’aiuto senza però intaccare la scelta definitiva di una strategia o di una pratica rispetto ad un’altra. Quella deve spettare sempre all’uomo. Inoltre è importante che l’uomo sia sempre in gestione degli strumenti che utilizza e non si faccia mai influenzare senza aver controllato, nel caso specifico, prima lui stesso in una decisione.

All’interno dei processi, il CCBE ha chiarito che le macchine non debbano avere potere decisionale all’interno dei processi, sostituendo così il giudice. I sistemi di intelligenza artificiale devono esclusivamente aiutare, fornendo dati e analisi imparziali e precise il giudice ai fini del giusto processo. L’articolo 111 della nostra costituzione afferma infatti che

La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge…Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale.

La regolamentazione della legge applicata dal giudice, essendo elemento fondamentale del processo, non potrà mai essere sostituita dalla macchina. Secondo il CCBE bisogna inoltre identificare se nella trattazione della controversia sia stata o meno utilizzata l’AI, verificare quali dati siano stati inseriti nel software utilizzato e il suo processo decisionale, discutere e contestare i risultati dell’AI.

L’applicazione dell’intelligenza artificiale negli studi legali

All’interno degli studi legali stanno iniziando a formarsi figure sempre più specializzate legate sia allo svolgimento delle professioni forensi sia allo sviluppo di strumenti volti a produrre analisi e programmazioni in ambito specialmente fiscal-finanziaro. Queste figure vengono chiamate “Digital-lawyers” o “Code-lawyers”.

Inoltre importanti progressi si stanno compiendo grazie a tecnologie applicate nelle ricerche legali. Il Luminance Discovery è un esempio di AI all’interno dell’ambito legale. È un sistema applicato soprattutto nelle aree del contenzioso e delle indagini interne. Attraverso il deep learning, tipo di apprendimento automatico che usa le reti neurali artificiali per abilitare sistemi digitali per apprendere e prendere decisioni in base a dati non strutturati e non etichettati, il sistema interagisce nel lavoro svolto dai legali nella fase di ricerca e analisi dei documenti, distinguendoli in rilevanti o irrilevanti. Così facendo sviluppa man mano un suo processo di selezione arrivando ad evidenziare in pochissimo tempo i documenti più rilevanti, mettendo da parte quelli meno utili ai fini dell’indagine. L’obiettivo è quello di garantire così un risparmio di tempo notevole e fondamentale ai fini pratici.

Il mondo dell’intelligenza artificiale in ambito legale è in costante evoluzione. Le recenti applicazioni suggeriscono anche che sia conciliabile, nonostante il timore infondato che possa sostituire l’uomo, con la professione legale. Esso può garantire, risparmiando tempo e denaro, che l’avvocato o il giudice possano occuparsi negli ambiti in cui il fattore umano è insostituibile garantendo così una maggiore qualità all’interno dei processi.


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