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Il sogno di ogni guidatore: l’AI che prevede il traffico

Il sogno di ogni guidatore: l’AI che prevede il traffico

L’azienda di guida autonoma Waabi ha creato un modello di intelligenza artificiale generativa che permette di prevedere il movimento dei veicoli e il traffico conseguente.

Dieci secondi nel futuro

Il sistema si chiama Copilot4D ed è stato addestrato su una serie di dati provenienti da specifici sensori di nome Lidar, che sfruttano la luce per rilevare quanto sono lontani gli oggetti. Se al modello viene presentata o suggerita una situazione, come nel caso di un guidatore che si immette incautamente in un’autostrada ad alta velocità, l’AI prevede come si muoveranno i veicoli circostanti e genera una rappresentazione di 5-10 secondi nel futuro (preannunciando, forse, un incidente inevitabile o un tamponamento a catena). L’AI, già implementata nella flotta di camion autonomi di Waabi in Texas (in fase di test) permetterà al software di processare elementi in più per reagire alle diverse situazioni di guida. 

Previsione punto per punto

Il modello di Waabi funziona in modo simile ai generatori di immagini o video come DALL-E e Sora di OpenAI. Prende nuvole di punti di dati Lidar, che visualizzano una mappa 3D dei dintorni dell’auto, e le suddivide in blocchi simili a pixel. Sulla base dei dati di addestramento, Copilot4D prevede quindi come si sposteranno tutti questi punti e le mostra in un tutt’uno coerente. 

Bernard Adam Lange, studente di dottorato a Stanford che ha costruito e ricercato modelli simili, ha dichiarato a MIT Technology Review che è la prima volta che un modello Lidar generativo esce da un laboratorio di ricerca per essere ingrandito per uso commerciale. 

È la scala che è trasformativa – spiega – La speranza è che questi modelli possano essere utilizzati in attività a valle” come rilevare oggetti e prevedere dove le persone o le cose potrebbero muoversi successivamente.

Il cervello delle macchine autonome

Waabi è una delle poche aziende di guida autonoma, insieme alle concorrenti Wayve e Ghost, che descrivono il proprio approccio come “AI-first”. Significa progettare un sistema che apprende dai dati, piuttosto che uno a cui devono essere insegnate le reazioni a situazioni specifiche. Il gruppo scommette che i metodi potrebbero richiedere meno ore di prova su strada per le auto a guida autonoma, argomento ancora acceso a seguito del famoso incidente dell’ottobre 2023 in cui un robotaxi Cruise non riuscì a evitare l’urto con una donna a San Francisco. La donna era giunta sulla sua traiettoria repentinamente perché appena sbalzata da un’altra vettura guidata da una persona (fortunatamente e incredibilmente si era salvata).

Per adesso, i responsabili di Waabi si sono dichiarati dubbiosi sulla possibilità di rendere Copilot4D open-source mettendolo a disposizione di accademici e competitor.


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