Google DeepMind, la divisione di intelligenza artificiale dell’azienda californiana, starebbe lavorando ad un progetto impressionante: un’AI progettata per fare da ‘personal life coach’; praticamente una sorta di consigliere e assistente che supporti gli utenti nella pianificazione quotidiana e nei piccoli e grandi dilemmi della vita privata.
Lo riporta il New York Times, che avrebbe visionato alcuni documenti riservati (forse anche in virtù dell’accordo commerciale recentemente stretto dalla testata con Google).
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Le funzioni
Il progetto dovrebbe sfruttare un’intelligenza artificiale generativa programmata per svolgere almeno ventuno diverse tipologie di assistenze personali e professionali: consigli sulla vita, supporto nella scansione degli impegni quotidiani, idee, istruzioni di pianificazione e addirittura suggerimenti per l’educazione.
L’azienda sta dedicando attenzione particolare nel valutare con quanta accuratezza l’assistente riesca a rispondere a domande intime sulla vita delle persone. Gli utenti potrebbero usare a questo genere di chatbot per confrontarsi su difficoltà personali magari legate a scelte professionali o scolastiche, o consigli su come comunicare informazioni impegnative ad amici e parenti.
I suggerimenti e le raccomandazioni cambieranno in base alle diverse situazioni ed è probabile che le AI saranno personalizzate in base ai dati di ciascuno.
Una progressione naturale
Le preoccupazioni etiche legate a questo genere di relazioni tra umani e chatbot ovviamente non mancano; si accompagnano ormai da mesi alle richieste di regolamentazione e leggi per contrastare lo sviluppo rapido dell’AI.
Ma c’è anche chi, con lungimiranza, prevedeva da tempo una trasformazione più personalizzata delle intelligenze artificiali: “Questo sviluppo è una progressione naturale di come l’AI viene implementata nella nostra vita quotidiana – Ha dichiarato al Guardian esperto AI di Pegasystems Christian Guttmann – È già stata sfruttata con successo da molti anni in aree che sono sensibili e in cui gli esseri umani preferiscono effettivamente chiedere consigli a un’AI“.
Assistente o angelo custode?
L’iniziativa suggerisce un futuro in cui l’intelligenza artificiale diventi una sorta di entità costruita su misura per ciascuna persona, accompagnandola nel suo percorso di vita con libero accesso alla sua identità digitale. Una sorta di angelo custode digitale. Una visione al tempo stesso affascinante e inquietante.
“È ovviamente importante – ha aggiunto Guttmann – adottare un approccio responsabile nello sviluppo di queste relazioni tra esseri umani e sistemi AI per garantire che i consigli dati a una persona siano sicuri, solidi e in linea con ciò che un professionista consiglierebbe“.
L’espansione di Google
All’inizio dell’anno, Google ha creato insieme a DeepMind la compartecipata Google DeepMind, unendo i due rispettivi gruppi di ricerca nel campo dell’AI.
Lo scopo dell’unità è “costruire sistemi più capaci in modo più sicuro e responsabile”, secondo quanto dichiarato da Sundar Pichai, CEO di Google e Alphabet.