A sorpresa Google ha lanciato l’attesissima Gemini, modello AI in produzione da mesi (era stato annunciato all’inizio dell’estate durante la conferenza degli sviluppatori) la cui uscita era originariamente prevista per il 2024. Invece l’AI è arrivata prima del previsto ed è già disponibile in circa 170 paesi, nessuno di questi europeo.
Tre diverse versioni
Quella che l’azienda presenta come l’AI più potente mai messa sul mercato fino ad adesso, è stata annunciata in tre versioni diverse: Ultra, quella più completa ed efficiente (per compiti altamente complessi), Pro, una versione intermedia pensato per la diffusione su larga scala e Nano, quella adattata ai device.
Risolvere problemi meglio degli esseri umani
Nella sua presentazione, Google è molto sicura di sé sulle performance della sua nuova creatura, che non sembra temere alcun rivale. “Welcome to the Gemini era” scrive l’azienda, lasciando intendere di considerare questa AI una pietra miliare nella corsa all’intelligenza artificiale.
“Gemini è stato progettato da zero per la multimodalità – scrive Google – ragiona perfettamente su testo, immagini, video, audio e codice”.
Poco sotto, l’azienda spiega in un grafico che Gemini vanta un punteggio nel problem solving più alto della media umana: 90% contro 98.8%. “Ѐ il primo modello a superare gli esperti umani in MMLU (Massive Multitask Language Understanding), uno dei metodi più popolari per testare la conoscenza e le capacità di problem solving dei modelli AI”.
Una reale simulazione di presenza
Insomma, nel risolvere problemi questa nuova AI di Google sarebbe realmente più efficace delle persone. Pare quasi come un primo esempio della chiacchierata AGI, l’intelligenza artificiale generale più intelligente dei suoi creatori (sulla cui reale fattibilità gli scienziati hanno pareri diversi).
I video dimostrativi che raccontano l’intelligenza artificiale sono piuttosto impressionanti. In uno, l’AI riconosce in tempo reale che una persona sta disegnando una papera stilizzata, commenta il disegno, comprende addirittura che la papera sta nuotando in un mare appena abbozzato. E subito dopo distingue perfettamente la differenza tra il disegno e una papera di gomma dal colore identico. Ed è solo l’inizio. In una vasta serie di prove di abilità logiche l’intelligenza artificiale riesce a rispondere ai quesiti correttamente.
Il tutto manifestando una insolita sensazione di reale presenza nel momento corrente, come se oltre a simulare la comprensione simulasse anche una strana empatia. Chi ha assistito alle prime dimostrazioni la descrive come un’intelligenza artificiale in grado di “osservare” le persone svolgere qualunque azione in un luogo, un tempo e uno spazio riconoscendo ogni dettaglio e commentando in tempo reale.
Forse Google ha alzato l’asticella un po’ più su.