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Google Bard non esiste più: benvenuto Gemini

Google Bard non esiste più: benvenuto Gemini

Come era stato preannunciato nel corso dei giorni scorsi, Google ha archiviato il suo progetto Bard trasformandolo definitivamente nella nuova intelligenza artificiale Gemini. Erano due mesi che la comunità di utenti di Google attendeva uno sbarco di Gemini in Europa. Da oggi è disponibile in 20 lingue e 230 paesi, Italia compresa.

Il nuovo ecosistema di Google

E non si tratterà più di un semplice modello bensì dell’ecosistema ufficiale dell’intelligenza artificiale di tutto Google. La società ha lanciato anche un’applicazione mobile di Gemini per Android e iOS (in Italia ancora non disponibile) e soprattutto una versione di potenza superiore di nome Gemini Advanced per un potenziamento Ultra. Sarà disponibile a pagamento attraverso il piano Google One AI Premium a 21,99 euro al mese. Il piano porta l’intelligenza artificiale ovunque dentro le funzioni già presenti in Google: in Gmail, Documenti, Fogli, Presentazioni, Meet, Google Workspace e Google Cloud. Insomma, Google pare intenzionata a ricostruirsi totalmente attorno al nuovo paradigma Gemini.

La vera sfida a OpenAI e Microsoft

Al suo lancio, il modello era stato presentato come l’AI più potente mai creata (Sundar Pichai, CEO di Google, sostiene che la versione Ultra 1.0 sia la prima a superare gli esperti umani nel test MMLU), anche se era emerso poco dopo che alcuni degli incredibili feedback che pareva si potessero ottenere dai video erano stati accentuati dall’azienda con un montaggio ingannevole.

Bard era un progetto in fase beta e riportava la scritta “sperimentale”. Gemini invece si presenta decisamente come l’intelligenza artificiale “definitiva” di Google, quella sfoderata per iniziare una volta per tutte il braccio di ferro commerciale con gli avversari, su tutti OpenAI e Microsoft.

Più creatività, logica e problem solving

Abbiamo chiesto in cosa questa AI sia migliore della precedente a un interlocutore di eccezione: Gemini stessa.

Ora che sono Gemini – ci risponde l’AI – ho apportato diversi miglioramenti rispetto alle mie versioni precedenti. Posso comprendere meglio il contesto e il significato delle tue domande, anche se sono formulate in modo complesso o ambiguo. Riconosco le sfumature linguistiche e le intenzioni implicite, fornendo risposte più precise e pertinenti“.

Anche nella generazione del testo l’AI promette di essere più fluida e creativa. “Posso generare testi di diversa natura, come articoli, poesie, script, e-mail, lettere, con uno stile più fluido e naturale. Posso adattare il mio stile al tuo tono di voce e alle tue preferenze, creando contenuti personalizzati e coinvolgenti“.

Un’estensione molto utile è quella sull’accesso alle informazioni migliorato grazie all’integrazione con Google Search. Gemini è anche in grado di fornire riassunti di argomenti complessi, estrarre dati da tabelle e grafici, e rispondere a domande su eventi recenti. Permette inoltre di caricare immagini ed è in grado di descriverle e commentarle.

Ma le promesse più interessanti che fa Gemini sono quelle relative alle capacità di ragionamento e di problem solving. L’AI si definisce migliorata anche nell’analizzare dati, identificare schemi e relazioni, e trarre conclusioni logiche.

Non resta che scoprire nei prossimi mesi se le sue promesse corrispondono a verità.


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