Secondo un rapporto dell’Institute for Public Policy Research, fino a otto milioni di posti di lavoro nel Regno Unito potrebbero andare persi a causa dell’intelligenza artificiale e con nessuna crescita del PIL. Questo, perlomeno, si prefigura come lo “scenario peggiore”.
L’analisi afferma che il Regno Unito sta affrontando un momento di “porte scorrevoli” riguardo all’implementazione dell’intelligenza artificiale generativa e ha invitato il governo a garantire una strategia industriale ed economica equa.
Il rapporto ha identificato due fasi chiave dell’adozione dell’IA generativa: la prima ondata già in corso, e la seconda ondata in cui le aziende integreranno più profondamente la tecnologia AI nei loro processi. Una fase in cui fino al 59% delle attività svolte dai lavoratori potrebbero rivelarsi vulnerabili e sostituibili dall’automazione dell’intelligenza artificiale. Almeno in mancanza di interventi.
Il rapporto suggerisce infatti che se il governo e l’industria fossero proattivi nel proteggere i lavoratori man mano che aumenta l’uso dell’AI, potrebbero emergere vantaggi economici sostanziali.
Secondo i dati, un sistema strutturato per funzionare armoniosamente insieme all’AI potrebbe portare a una spinta economica pari al 13% sul PIL, circa 306 miliardi di sterline all’anno.