Per chiudere il G7 di Verona e Trento, incentrato sull’intelligenza artificiale per scelta del premier Giorgia Meloni, i rappresentanti dei paesi più industrializzati del mondo hanno diffuso un documento già passato alle cronache come “Trento AI Declaration“. Ѐ stato redatto insieme a una più corposa relazione formata da 62 punti dedicata più in generale ai rapporti tra industria, tecnologia e digitale.
La continuazione di Hiroshima
Il documento, più un comunicato stampa che una dichiarazione programmatica, è stato sottoscritto dopo l’evento “Hiroshima AI Process: The Way Ahead“, ideale prosecuzione e aggiornamento del “Processo di Hiroshima” iniziato nel 2023 in Giappone. Ѐ una dichiarazione piuttosto standard ma significativa nel panorama attuale. Ѐ firmata da Junji Hasegawa, vice-ministro giapponese degli Affari Interni e Comunicazione, Alessio Butti, sottosegretario italiano delegato per l’innovazione e la tecnologia e François-Philippe Champagne, ministro dell’innovazione, della scienza e dell’industria del Canada.
“Crediamo che l’accesso alla tecnologia – dice il documento – debba essere democratizzato affinché il digitale rappresenti un’opportunità di sviluppo veramente globale e inclusiva per i cittadini, le amministrazioni pubbliche e le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni. Ci impegniamo a lavorare per l’adozione dell’IA da parte delle imprese, in particolare delle PMI e del settore pubblico. In questo contesto, riteniamo che la collaborazione tra governi e organizzazioni private sia cruciale, basata su valori condivisi“.
Il documento è firmato difatti anche da numerose aziende, tra cui Accenture, Google, Anthropic, IBM, Meta, Microsoft.
Butti: entro 15 giorni una normativa italiana
Dopo la diffusione della dichiarazione, il ministro Butti ha approfondito le anticipazioni che il premier Meloni ha introdotto alcuni giorni fa in merito alla legge sull’intelligenza artificiale. Il ministro ha annunciato che entro 15 giorni una normativa italiana sarà pronta. “Siamo orgogliosi di aver partecipato all’elaborazione dell’AI Act europeo – ha dichiarato Butti – il primo regolamento al mondo. Credo che il governo nei prossimi 15 giorni licenzierà un testo, su cui tutti i Paesi del G7 ci hanno chiesto di essere informati“.
Forse non casualmente, in seguito al G7 anche il Giappone ha annunciato norme penali per regolamentare l’intelligenza artificiale.