Reuters ha pubblicato un report che illustra alcuni degli investimenti che The Walt Disney Company sta facendo sull’intelligenza artificiale per incrementare la produttività di molte sue sezioni.
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L’azienda starebbe componendo una task force di esperti e al momento avrebbe ben undici posizioni aperte per candidati con competenze nell’intelligenza artificiale o nell’apprendimento automatico.
Le posizioni coinvolgono praticamente ogni settore, dai Walt Disney Studios ai parchi tematici, fino alla televisione e al team pubblicitario, che secondo le descrizioni delle offerte di lavoro starebbe cercando di costruire un sistema basato su intelligenza artificiale di ‘prossima generazione’, un po’ come quello attuale di Meta.
La necessità di stare al passo
Un dipendente dell’azienda di cui l’articolo non fa il nome ha affermato che le aziende mediatiche tradizionali come Disney devono trovare un modo per integrare l’AI generativa nei loro processi o si ritroveranno ad un passo dal rischiare l’obsolescenza.
L’AI può essere uno strumento che permette di controllare i costi sempre più elevati delle produzione cinematografiche e televisive, che possono raggiungere anche i 300 milioni di dollari per un singolo progetto. Le indiscrezioni dicono che nel campo dell’intrattenimento dal vivo rappresentato dai parchi tematici si starebbe invece sfruttando l’intelligenza artificiale per rendere ancora più interattiva e coinvolgente l’esperienza, forse tramite la creazione di qualche nuovo robot di interazione con gli ospiti.
Le fonti interpellate, tutte interne all’azienda, preferisco rimanere anonime anche perché il tema a Hollywood è davvero scottante in questo periodo. Gli scioperi di sceneggiatori e attori per una regolamentazione più equa dell’Intelligenza Artificiale proseguono già da più di cento giorni.
Un’azienda tech dell’intrattenimento
Disney è considerabile alla stregua di un’azienda tech nel campo dell’intrattenimento. Alla base dei suoi successi del novecento c’è spesso stata una spinta ad essere tecnologicamente all’avanguardia rispetto alla concorrenza. Le sue sperimentazioni con l’AI vengono da lontano.
Secondo una ricerca effettuata presso l’Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti, l’azienda detiene più di 4.000 brevetti con applicazioni nei parchi tematici, nei film e nel merchandising.
Il prossimo passo sarà, pare, innervare l’intera struttura con le nuove tecnologie generative.