Secondo quanto riferito da Bloomberg, Apple sarebbe in trattativa (nello specifico si parla di “negoziazioni attive“) con Google per integrare l’intelligenza artificiale Gemini all’interno delle funzionalità dei nuovi iPhone in uscita quest’anno, basati sul nuovo sistema operativo iOS 18. La big tech di Cupertino avrebbe preso in considerazione anche di adottare la tecnologia di OpenAI e si sarebbe confrontata con l’azienda di Altman. Ma le fonti (che preferiscono mantenere l’anonimato) si soffermano soprattutto sui contatti con Google.
La strana partita giocata da Apple
Se confermata, la partnership tra Apple e Google (o altre tech dell’AI) avrebbe dei significati molto impattanti sul mercato. Non solo sancirebbe l’ulteriore espansione delle principali aziende AI presenti ad oggi, ma confermerebbe la posizione di retroguardia di Apple nel panorama AI. Nel corso dell’ultimo anno le speculazioni sulle innovazioni di intelligenza artificiale dell’azienda fondata da Steve Jobs si sono sprecate.
Per più di un anno l’azienda ha mantenuto un passo indietro sulla tecnologia generativa, probabilmente per risultati ancora non competitivi. Nonostante vari rumor, non è mai stata annunciata un’applicazione paragonabile a GPT e simili. Ultimamente in realtà da Tim Cook sono arrivate conferme ufficiali su innovazioni AI di prossimo lancio, pare una versione generativa di Siri.
Però la prospettiva di integrazione con le intelligenze artificiali dei competitor in qualche modo confonde di nuovo lo scenario.
Sinergie tra AI diverse?
In realtà si dice che Apple abbia già un suo GPT di nome Ajax, disponibile solo internamente. Forse le intenzioni dell’azienda sono di integrare intelligenze artificiali diverse per funzioni differenti. Cook aveva detto in effetti che Apple stava dedicando “enorme quantità di tempo e impegno” alle funzionalità di AI e che erano in arrivo novità “entro la fine dell’anno”. Qualunque siano i progetti di Apple, probabilmente saranno diffusi al mondo a giugno, quando l’azienda dovrebbe presentare i nuovi prodotti.
La centralità di Google
Vera o no, l’anticipazione di Bloomberg ha offerto un enorme boost alla posizione di Google sul mercato nelle ultime ore. Lunedì Alphabet ha registrato infatti un rialzo del 7,5% negli scambi pre-mercato. Le azioni di Apple sono state investite da un rialzo, più leggero, del 3,3%. Google e Apple hanno già un accordo attivo da 18 miliardi di dollari annuali che rende le ricerca di Google predefinita sugli iPhone.
Google ha inoltre accordi con diverse aziende per inserire l’AI nei device. I nuovi Galaxy S24, ad esempio, sono basati sulla tecnologia AI di Google. La stessa Google produce i propri smartphone AI, i Pixel 8.
Diverse partnership di Google hanno già condotto a citazioni in tribunale per comportamento anti-concorrenziale, in particolare in USA e Giappone.