Secondo un’indiscrezione del portale The Information, Apple sarebbe ufficialmente al lavoro sulla produzione del proprio modello di intelligenza artificiale vocale: con ogni probabilità si tratterebbe di un modello linguistico pensato per espandere Siri, quindi addestrato per generare con gli utenti un’esperienza del tutto nuova in vista del sistema iOS 18.
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Misteriosi ritardi
Se confermata, nel panorama degli investimenti AI risulterebbe essere una grande notizia. Apple fino ad oggi non solo non ha ancora presentato nessun prodotto o tool specificatamente dedicato all’AI, ma dalle informazioni più recenti filtrate dall’azienda sembrava che nessun progetto fosse in programma almeno per un altro anno e mezzo. Le ragioni di questo ritardo fino ad ora erano adducibili semplicemente ad un livello di ricerca e sviluppo AI considerato ancora troppo basso rispetto a quello dei competitor.
Le prime informazioni su una versione aggiornata di Siri si erano diffuse a marzo. Poi per diverso tempo si era sparsa la voce su un prodotto del tutto nuovo non ben specificato. In estate circolava poi la notizia che Apple avesse già creato un framework di nome ‘Ajax’ per applicarlo ad un chatbot soprannominato internamente ‘Apple GPT’.
Ma durante la presentazione dei risultati del terzo trimestre dell’anno fiscale 2023, a fine luglio, il CEO Tim Cook aveva dedicato al tema pochissime parole. Pur spiegando che l’azienda era al lavoro su ricerche di AI generativa, non aveva svelato nessun ulteriore particolare.
Un’intuizione troppo in anticipo?
Il ritardo di Apple è ancora più curioso considerando che l’azienda era stata una delle primissime a prevedere l’avvento dei nuovi tool generativi. Quattro anni fa il capo dell’intelligenza artificiale di Apple, John Giannandrea, aveva autorizzato la formazione di un team per sviluppare un’intelligenza artificiale conversazionale di grandi dimensioni e di enorme complessità.
Avveniva ben prima che la tecnologia generativa diventasse un punto focale dell’industria del software. Forse il problema risiedeva proprio nell’anticipo: per quanto profetica, l’intuizione di Apple non era probabilmente realizzabile con la tecnologia di quattro anni fa. Da lì, con ogni probabilità, il graduale abbandono delle mire leaderistiche del mercato AI.
Milioni al giorno
Meglio tardi che mai: The Information riporta che l’azienda starebbe ora aumentando vertiginosamente il suo budget per la computazione destinata alla creazione di intelligenza artificiale: si parla di milioni di dollari al giorno. Forse l’accelerata ha a che fare con la delusione degli investitori al lancio di Apple Vision Pro di giugno.
«Uno dei suoi obiettivi – scrive Wayne Ma – è sviluppare funzionalità come quella che consente ai clienti di iPhone di utilizzare semplici comandi vocali per automatizzare compiti che coinvolgono più passaggi». In sostanza pare che l’AI generativa applicata ai prodotti Apple sia dedicata soprattutto ad ottimizzare funzioni già esistenti. Nell’articolo si riporta l’esempio di un caso in cui un utente chieda al proprio telefono tramite comandi vocali di creare una GIF animata utilizzando le ultime cinque foto scattate e di inviarla a un amico, compattando le singole azioni manuali in un unico scambio vocale.
Se così fosse si tratterebbe non solo di un ingresso incisivo di Apple nel mercato AI, ma anche di uno dei tool più tecnologicamente all’avanguardia tra i tanti usciti nel corso degli ultimi mesi.
I gruppi di lavoro
La unit al lavoro su questa intelligenza artificiale di tipo conversazionale si chiamerebbe ‘Foundational Models‘ e sarebbe sostanzialmente lo stesso team creato da Giannandrea nel 2018, formato da circa sedici membri.
Non è del tutto chiaro se questo tool sia propriamente la nuova evoluzione di quel chiacchierato ‘Ajax’, che a quanto risulta dovrebbe essere addestrato su oltre 200 miliardi di parametri e attualmente già più potente di GPT-3.5 di OpenAI.
Altre due unità sarebbero impegnate su due progetti diversi: una su un modello dedicato alla generazione di immagini e l’altra su uno specifico programma più multimediale in grado di riconoscere e produrre contenuti video uniti agli audio.
Pur mancando conferme, le voci che qualcosa si muova anche in casa Apple sono sempre più insistenti.