Weekly AI news è la rassegna stampa settimanale curata dai nostri editor sui temi più rilevanti legati all’AI. Sanità, legal, trasporti, innovazione, moda, ambiente: ogni settimana, una raccolta delle novità che stanno cambiando il mondo.
I temi trattati all’interno dell’articolo
La tecnologia e la ‘giustizia predittiva’
Nella relazione illustrativa del decreto legislativo emanato in attuazione della legge di riforma del codice penale (134/2021), si trovano diversi elementi relativi all’uso delle tecnologie digitali per l’attuazione della riforma stessa. Elementi che pongono l’attenzione sulla cosiddetta ‘giustizia predittiva’ e che fanno sorgere dubbi su una sua effettiva praticabilità. Il concetto si riferisce, in particolare, alla capacità di un sistema intelligente di emettere una sentenza virtuale sulla base di elementi processuali, prevedendo così i contenuti di una sentenza reale che verrà emessa da un giudice. Si tratta di uno strumento molto interessante per gli operatori del diritto, in quanto permette di ottenere input utili alla predisposizione di una strategia processuale. Lo stato dell’arte della tecnologia intelligente e le limitate capacità dei sistemi, però, non permettono ancora la realizzazione di una vera e propria ‘giustizia predittiva’. Infatti, le capacità di calcolo necessarie affinché la grande mole di dati emergenti da un procedimento venga elaborata con successo non sono oggi a disposizione di avvocati e giuristi. Inoltre, l’aspetto etico e morale apre ulteriori dubbi circa l’applicabilità, anche in futuro, di simili sistemi. Con ciò, non si intendono però minimizzare le potenzialità dell’intelligenza artificiale in ambito giuridico. Diversi studi legali internazionali e nazionali hanno infatti adottato queste tecnologie anche al fine di efficientare i processi professionali.
L’AI per i farmaci
L’intelligenza artificiale è in grado di elaborare molto velocemente grandi quantità di dati, anche non strutturati. Per questo motivo, può essere utilizzata anche allo scopo di trovare nuovi farmaci a RNA. È quello su cui sta lavorando Giorgio Valentini, docente di informatica della Statale di Milano, che ha spiegato: “Indipendentemente dal campo applicativo, l’AI permette di analizzare big data e individuare in essi pattern e corrispondenze altrimenti introvabili”. Il progetto di cui fa parte Valentini è seguito dall’unità milanese di Ellis, costituita a novembre dalle università Statale, Bicocca, Politecnico e Bocconi.
Meno tasse sulle case intelligenti
A proporlo, in questa particolare campagna elettorale, è il terzo polo, ossia l’alleanza tra Azione di Carlo Calenda e Italia Viva, il partito guidato da Matteo Renzi. In particolare, la loro proposta prevede, oltre che uno sconto sulle tasse di successione, anche un’agevolazione nel calcolo delle plusvalenze in caso di vendita di un immobile attraverso la sottrazione delle spese sostenute per le ristrutturazioni ‘digitali’. Perché l’idea possa essere realmente operativa, questa dovrà accompagnarsi a una spedita digitalizzazione del catasto, anche attraverso tecnologie satellitari.
L’intelligenza artificiale al cinema
Le tecnologie di AI motion capture sono utilizzate nel corso delle riprese di un film per creare avatar realistici che possano sostituire gli stuntmen. In particolare, questo tipo di tecnologia studia i movimenti di determinati esseri umani – attraverso l’applicazione di sensori di movimento al loro corpo – al fine di riprodurli al computer in una sequenza animata. Una procedura che, in futuro, potrà permettere agli attori di evitare scene pericolose e alle società di produzione di risparmiare tempo e denaro.
Stephen King ha chiesto a un programma di AI di disegnare Pennywise
Il risultato dell’‘esperimento’ condotto dallo scrittore statunitense – che ha chiesto a un software intelligente di rappresentare il clown di “It” su una bicicletta – è l’immagine da lui stesso pubblicata su Twitter. Un prodotto inquietante (come è giusto che sia, in questo caso) risultato dall’elaborazione automatica di una serie di immagini. L’autore non ha specificato quale software abbia utilizzato, ma ve ne sono diversi in grado di realizzare immagini simili: si pensi a Midjourney, a Dall-e 2 di OpenAI o a Imagen di Google.
Un sistema di AI per l’individuazione di nuovi virus
Il primo modello globale capace di individuare come nuovi virus possano diffondersi dagli animali all’uomo è il frutto della ricerca coordinata da Andrés Lira-Noriega, dell’Università dell’Arizona a Tempe, pubblicata sulla rivista Pnas dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti. Il modello permette di individuare i fattori che determinano la diffusione di un virus e di altri agenti anche attraverso l’identificazione di “potenziali specie ospiti di organismi patogeni e nuovi punti caldi per la diffusione dei nuovi agenti”. Hanno scritto i ricercatori: “Studi precedenti avevano cercato di individuare come fattori diversi influenzassero la comparsa di nuovi virus trasmessi dagli animali e pericolosi per l’uomo, ma nessuno di essi era riuscito a fornire una metodologia applicabile a un vasto numero di animali ospiti di microrganismi patogeni”. L’intelligenza artificiale è oggi però in grado di “integrare variabili molto diverse fra loro” giungendo a risultati notevoli.
Automobili: ricariche in 10 minuti con l’intelligenza artificiale
I ricercatori dell’Idaho National Laboratory hanno realizzato un sistema di ricarica super veloce dei veicoli elettrici basato sul machine learning. Durante la ricarica di una batteria agli ioni di litio, gli ioni passano dal catodo all’anodo, ma, talvolta, in presenza di un sistema di migrazione troppo veloce, non tutti gli ioni riescono a raggiungere la destinazione. Questa situazione può provocare un accumulo di litio metallico e il deterioramento della batteria. Il team di ricerca ha così sviluppato un metodo per personalizzare la ricarica senza provocare danni a lungo termine alla batteria attraverso l’uso dell’apprendimento automatico, i cui algoritmi sono in grado di prevedere la durata di diversi tipi di alimentazione analizzando i dati di ricarica per creare protocolli unici. Ha spiegato Eric Dufek: “Abbiamo aumentato la quantità di energia che può entrare in una cella della batteria in un breve lasso di tempo. Questo approccio permette di caricare oltre il 90 per cento della batteria in dieci minuti, senza provocare placcatura del litio o compromettere i componenti”.
L’intelligenza artificiale contro la deforestazione in Amazzonia
Grazie a degli algoritmi capaci di analizzare le immagini satellitari, alcuni ricercatori, guidati dall’Istituto Nazionale brasiliano per la Ricerca Spaziale, hanno identificato le aree più a rischio. “Utilizzando questo nuovo approccio, abbiamo concluso che dare la priorità alle aree con tassi di deforestazione più elevati sarebbe più efficace rispetto a limitare il monitoraggio a determinate zone – ha commentato Guilherme Mataveli, alla guida dello studio – Questa è una scoperta importante, dato che le agenzie responsabili dell’applicazione della legge vedono il loro budget ed il loro personale costantemente ridotti”.