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01.AI, la startup AI cinese che sfida le big tech

La startup cinese 01.AI, fondata dal pioniere taiwanese dell’intelligenza artificiale Kai-Fu Lee, ex presidente di Google Chinaha raggiunto l’ambìto traguardo di 1 miliardo di dollari di valutazione in poco meno di 8 mesi dalla sua nascita.

01.AI, fondata nel marzo di quest’anno, ha recentemente presentato un nuovo modello di AI open-source, Yi-34B, che ha superato le prestazioni dei colossi del settore tecnologico, tra cui Llama 2 di Meta Platforms Inc., in diverse metriche chiave: un grande risultato per un progetto che aspira a diventare un punto di riferimento nel settore orientale (e non solo) dell’intelligenza artificiale.

Dalla Cina al mondo

Kai-Fu Lee, 61 anni, informatico, saggista e investitore, considerato uno dei più grandi esperti dell’intelligenza artificiale, ha fondato la società 01.AI originariamente per sviluppare un competitor delle aziende madri dei grandi modelli linguistici, OpenAI in testa, per il solo mercato cinese. I prodotti AI di Google e OpenAI non sono infatti disponibili a Pechino e Lee, noto per il suo supporto e le sue scommesse professionali sui progetti nascenti nella tecnologia generativa in Cina, ha proposto in risposta a questo buco di mercato la visione di un modello linguistico open source. Quest’idea ha raccolto numerosi supporter: la sua straordinaria valutazione è il risultato di una serie di importanti finanziamenti (Lee non ha rivelato la cifra esatta) da parte di investitori come Sinovation Ventures e Alibaba Cloud.

Pronta a competere

Con il lancio del modello open source, che ha attirato l’attenzione di tutti gli addetti ai lavori AI mondiali, 01.AI si è presentata come una startup pronta a competere con le maggiori big tech. Oltre a poter vantare il traguardo di un miliardo di valore in pochi mesi, oggi conta più di cento dipendenti.

Il suo vicepresidente del settore tecnologico è un ex membro di Google Bard, mentre il suo architetto capo è stato uno dei membri fondatori di TensorFlow e ha lavorato in Google Brain al fianco di ricercatori rinomati come Jeff Dean e Samy Bengio. Oltre a Lee le figure chiave dietro Yi-34B sono Wenhao Huang, veterano di Microsoft Research Asia, e Ethan Dai, che ha ricoperto posizioni di rilievo nel campo dell’intelligenza artificiale presso Huawei e Alibaba. A detta di Lee, l’intero team è entusiasta e profondamente devoto alla causa aziendale, anche grazie a un riconoscimento economico non indifferente.

La Cina non è in vantaggio rispetto agli Stati Uniti in termini di LLM – ha dichiarato Lee – ma non c’è dubbio che la Cina sia in grado di creare applicazioni migliori rispetto agli sviluppatori americani, soprattutto grazie al fenomenale ecosistema di Internet mobile che è stato costruito negli ultimi 12 anni circa“. Come da lui precisato più volte, la Cina è un paese a cui non mancano i talenti di prodotto.

La visione Open Source

Il modello Yi-34B, disponibile per adesso solamente in inglese e cinese, è stato addestrato con circa 34 miliardi di parametri. Allo stato attuale è accessibile ai programmatori di tutto il mondo, e dalle sole mire espansionistiche locali l’obiettivo della società è diventato quello di fornire un’alternativa superiore non solo per il mercato cinese, ma anche per quello globale.

Nonostante il divieto USA di vendere chip AI avanzati in Cina, 01.AI è riuscita ad accumulare ciò che le serve per il futuro. Oltre al modello open-source, la startup punta a collaborare con aziende per soluzioni proprietarie e prevede di espandersi con il supporto di più lingue.

L’azienda ha annunciato che la modalità open source sarà mantenuta per alcuni dei suoi modelli. Tra i suoi obiettivi c’è proprio quello di costruire un avanguardistico modello centrale che possa fare da base per una nutrita gamma di prodotti commerciali (sulla falsariga dei competitor come OpenAI o Microsoft) permettendo al tempo stesso a sviluppatori esterni di creare nuove applicazioni con facilità.

Una startup-ecosistema

La finalità della startup, secondo Lee, è diventare un ecosistema in cui gli sviluppatori esterni possano creare facilmente applicazioni. “Il dovere non è solo quello di proporre buoni modelli di ricerca, ma soprattutto di rendere semplice lo sviluppo di applicazioni, in modo da poterne creare di interessanti“.

Sebbene il fondatore non abbia ancora rivelato dettagli sulle prossime mosse dell’azienda, ha lasciato intendere che starebbe lavorando a soluzioni dedicate all’integrazione tra produttività e sociale e che sarebbe “deluso” se 01.AI non rilasciasse un’applicazione entro l’anno solare.

L’inizio di una realtà che cambierà gli equilibri?


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